lunedì 14 ottobre 2013

Che esempio diamo ai giovani piloti?


Fin dal primo giorno in Malesia, nonostante i piloti non fossero ancora scesi in pista, si respirava una certa aria tensione. La causa? Ovviamente, la tanto attesa decisione della Direzione Gara sull'episodio del contatto, ad Aragón, tra Márquez e Pedrosa (http://motofullimmersion.blogspot.it/2013/10/il-gp-di-aragon-e-stato-caratterizzato.html). Márquez è stato penalizzato con un punto sulla licenza, da aggiungere ai 2 che gli erano stati inflitti a Silverstone (mancato rispetto della bandiera gialla, che segnalava l'incidente di Crutchlow e rischio investimento dei commissari). Alla Honda invece sono stati tolti 25 punti dalla classifica del campionato costruttori, cioè quelli conquistati da Marc con la vittoria di Aragón e in parte da Bautista (la cui Honda ha avuto un problema tecnico). Honda è chiaramente corsa ai ripari e si è presentata in Malesia con una nuova protezione per il famoso cavo del traction control e un miglioramento del software, per impedire che l'episodio si riverifichi in futuro. La Honda ha quindi ammesso le sue colpe, come si evince dalle dichiarazioni di Takeo Yokoyama (Repsol Honda Team Technical Director): "ad Aragón il problema era sia a livello di hardware che software. Nel primo punto il cavo era troppo esposto e qualunque contatto avrebbe potuto tranciarlo, per questo abbiamo aggiunto una protezione. Per il software, ovviamente abbiamo un sistema di backup che dovrebbe entrare in azione immediatamente in casi come Aragón, ma la strategia non era perfetta, quindi abbiamo lavorato anche su questo".

Il cavo strappato ad Aragón sulla Honda di Pedrosa e la nuova protezione
Questa sanzione ha suscitato diverse reazioni, come sempre c'è chi è d'accordo e chi è contrario.
L'opinione che sicuramente ha suscitato più clamore è stata quella del Campione del Mondo in carica Jorge Lorenzo: "credo che la penalizzazione di Marc sia innecessaria, credo che al contrario, si dovrebbe dare un punto in più in classifica generale per questo tipo di azioni. Questo tipo di guida incrementa lo spettacolo, noi piloti siamo di passaggio e non è importante se ci lesioniamo. L'importante è il pubblico, che la gente si diverta e l'azione di Jerez fu molto divertente (Marc lo toccò all'ultima curva http://motofullimmersion.blogspot.it/2013/05/mister-self-control.html). A Silverstone vedere i commissari di pista correre, fu super divertente (Marc cadde e la sua Honda rischiò di centrare i commissari che stavano soccorrendo Crutchlow http://motofullimmersion.blogspot.it/2013/09/marc-marquez-jorge-lorenzo-dani-pedrosa.html). Anche a Laguna Seca il sorpasso all'esterno della pista su Rossi (http://motofullimmersion.blogspot.it/2013/07/chi-di-cavatappi-ferisce-di-cavatappi.html) e vedere Dani volare ad Aragón fu incredibilmente divertente… io credo che si debba incentivare questo tipo di azioni in modo che i piloti più giovani prendano esempio e quindi facciano uno sport più divertente, sarebbe una buona idea". Quando gli si chiede se sia ironico: "è la mia opinione, non sono ironico. La pensavo diversamente, prima la pensavo in un altro modo. Ho dato la mia opinione e dovete rispettarla. Alla fine, se non sei fan di Lorenzo tutto quello che dice Lorenzo ti sembrerà sbagliato, ugualmente se sei fan di Lorenzo tutto quello che dice ti sembrerà giusto. E' la mia opinione, dovete rispettarla e la penso così". Come puoi dire che sia divertente vedere Dani volare? "Quello che la gente vuole è questo. Quello che si vede nei replay è questo. Le polemiche che si creano, sono quelle che alla fine fanno in modo che l'audience cresca nelle altre gare. Non penso questo e non mi diverto vedendo volare nessuno. Non mi è piaciuto vedere Dani volare e quando mi sono reso conto che aveva problemi alle gambe e non poteva camminare mi sono sentito male, però è quello che la gente compra e quello che chiede, come nel circo romano, in cui la gente chiedeva che si uccidesse la gente. La gente, evidentemente, non vuole che muoia la gente perché i tempi sono cambiati e quello che pensavano i romani non è quello che si pensa ora, però quando ci sono cadute, quando ci sono attriti, la gente compra di più il prodotto. La salute dei piloti in questo momento non è protetta, credo per questo che un punto in più nel campionato ugualmente sarebbe migliore per il nostro sport". Ti senti parte di un circo romano? "Molto moderno, però sì. Siamo gladiatori, alla fine se ci facciamo male e non possiamo proseguire a correre è lo stesso, alla fine è così. Fino ad ora non si è difesa molto la sicurezza dei piloti e forse per lo spettacolo è meglio incentivare questo tipo di azioni, questa è l'unica cosa che ho detto". Le tue parole ricordano quelle di Stoner: "beh sarò criticato, però continuerò a vivere ugualmente, continuerò a correre ugualmente e tutto proseguirà ugualmente. Però alla fine se Dani si è infortunato l'altro giorno o io mi fossi infortunato a Jerez, la gente continuerà ugualmente sul suo divano a vedere le gare e noi saremmo infastiditi". (http://www.telecinco.es/motogp/temporada-2013/gran-premio-de-malasia/GP_de_Malasia-SEpang-Jorge_Lorenzo-Marc_Marquez-Dani_Pedrosa_0_1682100111.html
http://motor.as.com/motor/2013/10/10/motociclismo/1381401650_241856.html).

Pedrosa, vincitore della gara, sul podio con Lorenzo 3°
Le parole di Lorenzo non sono mai a caso. Qui infatti ha voluto usare l'ironia per sottolineare un tema a lui molto caro: la sicurezza. E' vero, dice di non essere ironico, ma per sottolineare ulteriormente il concetto. Soprattutto perché in passato, purtroppo, le sue intenzioni sono state male interpretate finendo per scherzarci su. Certo magari il concetto poteva essere espresso diversamente, ma probabilmente vuole che le sue parole non vengano dimenticate facilmente. Se si legge attentamente quello che ha detto, si può constatare la triste realtà. Purtroppo buona parte delle persone che seguono questo sport, sia da casa che nei circuiti, pensano davvero quelle cose...se non peggio! Basta leggere i commenti sui social network (di cui Lorenzo è assiduo frequentatore), alcuni fanno veramente venire i brividi! E' raro trovare persone, con cui parlare di moto, che non siano accecate dal tifo per il loro idolo e che sappiano esprimere un concetto sensato portando rispetto per l'opinione altrui. Per non parlare di certa gente che va nei circuiti e fischia ed insulta altri piloti o addirittura festeggia quando un avversario del loro idolo cade, facendosi magari anche male! Jorge si riferisce a questo tipo di "persone", non a quelli corretti, (che fortunatamente ci sono!) che hanno rispetto per tutti i ragazzi in pista. 
Questo tipo di comportamenti viene alimentato dai media, che sono alla continua ricerca di polemica per aumentare gli ascolti o le vendite/visualizzazioni dei loro giornali (cartacei o online). Cosa sbagliatissima, soprattutto quando si tratta di uno sport che per sua natura è così rischioso. Questo non è vero giornalismo! Il vero giornalismo è raccontare la realtà, non inventarsi fatti e dichiarazioni per attirare pubblico e lettori. Sono pochissimi, purtroppo, i veri giornalisti. La maggioranza non si pone minimamente il problema. In questo modo però si condizionano milioni di persone. Chiaramente quelle che non usano la testa e credono a tutto quello che leggono e vedono e purtroppo sono moltissime!  
Tornando alle parole di Lorenzo, quando parla di quello che la gente vuole e che si vede nei replay in riferimento al volo di Pedrosa, provate a guardare gli spot televisivi del Motomondiale, quante volte si vedono cadute? Moltissime! Poi basta andare su internet e ci sono proprio i video dedicati ai crash e sono tra i più visualizzati! Come se il Motociclismo fosse solo questo! Il Motociclismo è ben altro: bei sorpassi, grandi pieghe, fantastiche staccate, derapate. Il tutto nel rispetto dell'avversario. La cosa bella è veder salvare la caduta, anche quando magari sembra impossibile, non vedere un pilota cadere! Le cadute, gli infortuni e purtroppo le tragedie, sono la parte triste di questo sport. La parte che, una persona sana di mente, vorrebbe non vedere mai! Quindi perché ossessionare le persone con queste immagini? Si può riproporre una caduta per spingere a riflettere, a cercare di capirne il motivo, per poterla evitare in futuro. Per migliorare. Questo è utile, ma le compilation di cadute, che purtroppo esistono, che utilità hanno? 
Altro concetto importantissimo, espresso da Lorenzo, è quello di non incentivare un certo tipo di azioni. Chiaramente si riferisce alla Direzione Gara (come da lui stesso ammesso) e a quegli organi competenti che dovrebbero occuparsi di queste cose. E' importantissimo non creare precedenti e purtroppo in passato ne sono stati creati troppi. Lui negli esempi cita sempre Márquez, perché ora si sta parlando di Marc, però tutto questo ragionamento è applicabile anche ad altri episodi successi in passato. Quello che Lorenzo e anche Pedrosa stanno cercando di fare, è migliorare questo sport, dando il buon esempio ai giovani piloti. Le nuove generazioni che si ispirano a loro. In modo che i futuri campioni possano evitare di commettere alcuni errori, che magari loro stessi hanno commesso, rendendosi poi conto di aver sbagliato. Se nessuno fa notare queste cose, tutto resterà com'è e continueranno a crearsi queste situazioni. Questo dovrebbe fare un Campione del Mondo e Lorenzo e Pedrosa li sono!

martedì 1 ottobre 2013

Il cavo della discordia

http://www.video.mediaset.it/video/motogp/motogp/410279/motogp-volo-di-pedrosa.html

Il GP di Aragón è stato caratterizzato dall'episodio del contatto di Márquez con il compagno di squadra Dani Pedrosa, che ha causato la caduta di quest'ultimo. 
6° giro, Lorenzo conduce la gara dopo aver fatto l'ennesima buona partenza, ma questa volta non riesce ad andare in fuga e viene raggiunto da Pedrosa e Márquez. 
Alla curva 12 Pedrosa è davanti a Márquez e percorre la sua normale traiettoria. Marc da dietro arriva troppo forte e rendendosene conto, quando ormai è tardi, cerca di salvare il salvabile e di evitare il contatto con il compagno di team raddrizzando la moto per andare lungo. La manovra gli riesce solo in parte, infatti tocca Dani sulla ruota posteriore. Un contatto che è quasi impercettibile dalle immagini televisive, ma che lo stesso Marc ammette appena giunto al parco chiuso. 
Quel piccolo contatto, pur apparentemente innocuo, è bastato a causare la caduta, poco dopo, di Dani Pedrosa. Marc infatti ha strappato il cavo del controllo di trazione della moto di Dani, che si è accorto di quanto accaduto solo dopo, quando ha riaperto il gas. Ormai però era troppo tardi ed era per lui impossibile evitare la caduta. 


Osservando bene le foto si può notare che il cavo è stato strappato in un punto preciso. Il punto di congiunzione tra la parte del cavo più lunga e quella più corta che è rimasta collegata nella posizione originale. Si vede bene infatti, dalle foto in cui il cavo è intero, che in quel punto il cavo diventa più spesso (circa 1 cm prima dell'etichetta bianca) ed è proprio li che Marc lo strapperà.
Come abbia fatto Marc a strapparlo? Potrebbe essere più semplice di quanto si pensi.


Dalla foto si può notare che Marc ha la tuta sporca di gomma sul braccio (unico punto della tuta sporco di gomma), quindi è facilmente intuibile che il contatto sia avvenuto col braccio. Si nota inoltre la posizione dello slider sul gomito di Marc in piega e la posizione del cavo in questione. Lo slider di Márquez è diverso da quello degli altri piloti perché Marc, come ben sappiamo, oltre a poggiare il ginocchio sull'asfalto poggia anche il gomito e gli slider normali non erano per lui sufficienti. Allora è stato aggiunto uno slider in titanio solo nel punto in cui tocca l'asfalto. Proprio quello slider, che è piccolo e sporgente, potrebbe essere la causa dello strappo del cavo di Dani. Infatti come si può vedere il cavo in piega è esposto e la curvatura di questo potrebbe essere entrata in contatto con lo slider. A quel punto basta una pressione per strappare il cavo. Infatti lo slider non ha tagliato il cavo, ma lo ha strappato nel punto di congiunzione. Probabilmente in quel punto la parte stretta e solamente infilata nella parte più larga e se si esercita una certa forza si può strappare o comunque, come tutti i punti di congiunzione, è più debole rispetto ad altri punti del cavo. Quindi la caduta di Pedrosa è stata causata dall'insieme di 4 fattori: la velocità di ingresso in curva di Marc, l'inclinazione delle 2 moto, l'esposizione del cavo e la forma dello slider di Marc.
A questo punto è veramente il caso di penalizzare Marc?
Con questo non sto dicendo che Márquez è completamente innocente. Chiaramente se avesse calcolato meglio il punto di staccata e fosse entrato in curva ad una velocità adeguata, tutto questo non sarebbe successo. Però la responsabilità è sua solo in parte. Ci sono altre responsabilità da attribuire, a mio parere anche più gravi di quella di Marc.
Un cavo così importante perché è così esposto? Nel Motociclismo a volte i contatti ci sono, soprattutto quelli lievi, quindi perché non mettere una protezione in un punto che può causare un high side che sorprende il pilota, che non può salvare la situazione. Basterebbe anche che quel cavo fosse dritto o meno esposto. Possibile che su una moto che costa milioni, che va ad oltre 300 km/h e in cui l'elettronica è così importante, sia esposto un cavo così importante?
Inoltre lo slider di Marc doveva per forza essere costruito in quel modo? Si sa che Márquez è un pilota dallo stile di guida aggressivo, che quando c'è da fare bagarre non si tira indietro; quindi perché non pensare non solo all'utilizzo normale dello slider, ma anche a quello che potrebbe causare durante una bagarre o comunque un contatto anche minimo con un altro pilota. Basterebbe che quello slider seguisse la forma del gomito e che quindi fosse più spesso nel punto di appoggio e più sottile ai lati.
Certamente è più facile pensare a queste cose dopo che l'episodio si è già verificato, ma bisognerebbe pensarci prima per poterlo evitare.
Per quanto riguarda la penalizzazione di Márquez, ha senso darla in episodi più gravi. Non ha senso una penalizzazione retroattiva. Bisogna penalizzare al momento giusto. Con una penalizzazione che davvero lo faccia riflettere, come successo in passato con Lorenzo (squalificato per un GP). Lo stesso Jorge ha infatti ammesso che quella penalizzazione gli è servita e lo ha fatto riflettere, facendogli evitare manovre che possono risultare pericolose per lui e per gli avversari.
La licenza a punti introdotta quest'anno, se usata bene è utile. Però è interpretabile. C'è bisogno di regole più chiare, ma essendo sempre interpretabili, probabilmente si troverà sempre un modo per aggirarle. In questo caso se a Márquez venissero aggiunti 2 punti sulla licenza, raggiungerebbe (con i 2 che ha già ricevuto a Silverstone) i 4 punti che prevedono la partenza dal fondo della griglia il prossimo GP. Difficile che i punti siano di più (con 7 punti: partenza dalla pit lane nel prossimo GP; 10 punti: squalifica per il prossimo GP). Questo tipo di penalizzazione servirebbe realmente a Marc? Probabilmente no! Márquez ha già dimostrato in passato che questo tipo di penalizzazione non gli crea particolari problemi. Certo la MotoGP non è la Moto2 o la 125cc (adesso Moto3), ma con quella moto e quello stile di guida supererebbe agevolmente gran parte dei piloti in griglia. Avrebbe qualche difficoltà in più dalla 7a posizione in poi. Non è difficile immaginare di trovarlo in lotta per il podio. Quindi, dato il vantaggio che ha in classifica generale, la penalizzazione non sarebbe molto utile. Inoltre bisogna anche considerare i rischi che prenderebbe e farebbe prendere a se stesso e agli altri nel corso della rimonta. Rischi non solo causati da lui, ma anche dagli altri piloti che non sono abituati ad avere a che fare con lui.
L'unica penalizzazione efficace, non tanto in questo caso, ma soprattutto in altri più gravi, potrebbe essere, oltre alla sopra citata squalifica per un GP, togliere dei punti in classifica generale. Più l'episodio è grave, più punti in classifica si perdono. Questo sì che spingerebbe un pilota a riflettere, soprattutto se è in lotta per il mondiale.