martedì 20 novembre 2012

POI NON VI LAMENTATE SE SI RITIRANO!

Questo è stato l'anno dei ritiri. C'è chi lo fa veramente e chi ne parla.
A parte Max Biaggi ritiratosi a 41 anni dopo il 6° titolo mondiale; quello che ha colpito tutti, anche se chi lo conosce bene non ne è rimasto sorpreso, è stato quello di Casey Stoner.
Molti si sono chiesti perché un ragazzo di 27 anni, con un incredibile talento, all'apice dell'attività agonistica (Campione del Mondo in carica in quel momento) e con una splendida famiglia abbia deciso di ritirarsi.
Tra i motivi del ritiro di Stoner ci sono anche i numerosi impegni con sponsor e team al di fuori delle corse. Un aspetto del suo lavoro che non ha mai sopportato e non è l'unico!
Ormai i piloti son quasi più impegnati fuori dalla pista che in pista!
Il lavoro di pilota è già di per se stressante, visto il pericolo intrinseco in questo sport.
Se a questo aggiungiamo le richieste degli sponsor e dei mass media, la situazione diventa pesante, anche per un giovane.
Questi ragazzi iniziano a correre a 3 o 4 anni e a 16 anni sono già nel mondiale!
Si ritrovano alle prese con team e sponsor esigenti e giornalisti che vogliono sapere tutto di loro e li ricoprono di domande, che la maggior parte delle volte son sempre le stesse!
Ovviamente se si vince il mondiale gli impegni aumentano.
In una recente intervista Marc Márquez (2 volte Campione del Mondo, in 125 nel 2010 e in Moto2 quest'anno) ha dichiarato di aver più impegni ora che la stagione è finita che durante la stagione.
Márquez, anche per il suo carattere estroverso e disponibile, è uno dei piloti più richiesti del momento.
A soli 19 anni è già in MotoGP, in Honda, nel Team Repsol HRC (ex Team di Stoner). 
Nel primo test con la nuova moto è già ad 1 secondo da Pedrosa e l'attesa per il 2013 è grandissima.
Questo ragazzo, seppur così giovane è già sottoposto ad una pressione incredibile! 
Un altro esempio è Jorge Lorenzo, 25 anni, 4 volte Campione del Mondo (in 250 nel 2006 e 2007, in MotoGP nel 2010 e 2012). Dalla vittoria del mondiale a Phillip Island, Lorenzo non si è fermato un attimo: interviste; eventi; week end di gara (ultima della stagione in casa a Valencia); cerimonia MotoGP Awards e festa di fine stagione (sempre la domenica della gara, in cui tra l'altro era caduto). Poi, il martedì successivo alla gara, test di inizio 2013, sempre a Valencia, caratterizzati dal maltempo; per i quali la Yamaha ha deciso di spostarsi ad Aragon (250 km da Cheste) per provare a salvare almeno la giornata di mercoledì trovando però brutto tempo anche li, mentre a Valencia migliorava e i colleghi erano in pista. 
Jorge ha comunque provato a girare sul bagnato rimediando una scivolata e decidendo perciò di smettere. 
Al giovedì il campione Yamaha era impegnato all'Eicma di Milano arrivando in aereo a Bergamo e raggiungendo la fiera in auto. 
Non mi sorprende perciò che la prima cosa che ha confessato ad un giornalista sia stata di essere stanco!
Nonostante tutto è stato molto professionale  e gentile con i presenti, anche se l'organizzazione lasciava a desiderare. Sicuramente, per essere una fiera internazionale, l'evento poteva essere organizzato meglio, soprattutto per quanto riguarda il contatto con i fan. Semplificando anche la vita al pilota, che nel pomeriggio è subito ripartito per la Spagna.

A questo punto mi chiedo: ma è davvero necessario o giusto sottoporre i piloti a tutto questo stress?
Va bene, sono pagati anche per questo, però si potrebbe lasciargli un po' più di respiro!
E' normale che si stufino in fretta di questa vita e decidano di ritirarsi alla ricerca di una vita un po' più normale.










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