martedì 18 dicembre 2012

Amisano Gino Valenza è AGV

Valenza 16/12/12

Il Teatro Sociale di Valenza ha accolto numerosi volti noti del Motomondiale nel ricordo di Amisano Gino imprenditore locale, fondatore dell'azienda AGV. 

Amisano inizia l’attività imprenditoriale a Valenza nel 1945 appena finita la guerra, producendo due articoli: le coperture per selle da bicicletta e i caschi leggeri Robic per ciclisti.                                             
Nel 1946 fonda l’AGV. 
La produzione passa dalle bici alle moto, più precisamente per gli scooter, producendo selle e cuscini per la Vespa e la Lambretta.
Il primo casco AGV è del 1947, costruito a mano su forme di legno in pelle e cuoio, cinque pezzi la settimana.
Nel 1950 inizia la lavorazione del casco in fibra vulcanizzata su forma d’alluminio.
Nel 1954 realizza il primo casco italiano moderno in fiberglass.
Nel 1955 il casco jet della AGV viene presentato al London International Motor Show, verrà poi messo sul mercato nel 1956.
Nel 1958 fu il primo imprenditore ad esporre in una gara di moto la sua pubblicità. 
Il primo contratto con un pilota motociclistico è del 1967 con il numero uno Giacomo Agostini.
Il primo casco integrale del 1967 è l’X-3000 sviluppato con Agostini.
Nel 1972 è al fianco di Checco Costa quando viene varata la 200 miglia di Imola.
Nel 1980 viene costruito, in fibre composite di vetroresina e kevlar, il casco integrale KR-2000 per Kenny Roberts.
Nel 1977 finanzia l’idea della prima Clinica Mobile voluta dal Dottor Claudio Costa.
Nel 1996 inizia il sodalizio con Valentino Rossi.
Queste sono solo alcune delle cose che ha fatto.
Ancora oggi, nonostante lui sia venuto a mancare il 30 Giugno 2009, la sua azienda (il cui marchio è stato acquistato da Dainese nel 2007) continua a produrre splendidi caschi per gli attuali campioni. 

Piloti in pole position. Dall'alto: Petrucci, Antonelli, Bagnaia, Fenati

L'evento è iniziato nel Teatro Sociale con l'incontro denominato "Mi ricordo Gino quando..."
Al ricordo hanno preso parte: il Sindaco di Valenza, Sergio Cassano; il Dottor Claudio Costa (che non ha bisogno di presentazioni!); il Dottor Antonio Infante, Direttore Generale dell'Istituto Gaslini di Genova; Giampiero Sacchi, Amministratore unico di Iodaracing Project; Roberto Girardengo, Direttore de Il Piccolo (giornale della provincia di Alessandria) e Nico Cereghini nelle vesti di presentatore. 
Capitolo a parte per i Campioni intervenuti all'incontro. 
Erano presenti: il 15 volte Campione del Mondo Giacomo Agostini, Ciro De Petri, Fabrizio Pirovano ed i giovani piloti Niccolò Antonelli, Francesco Bagnaia, Romano Fenati e Danilo Petrucci.
E' stato un pomeriggio piacevole, ricco di aneddoti di coloro che hanno conosciuto e frequentato Gino Amisano ed hanno così provato a delineare la storia di un uomo che partendo da un sottoscala ha costruito un'azienda di livello mondiale.
Anche le nuove generazioni che indossano i suoi caschi hanno voluto omaggiare Gino.
Fenati, primo ad essere chiamato sul palco, ha dichiarato di aver avuto i brividi a sentire i racconti su Amisano e di essere "onorato di indossare il casco bianco AGV!". 
Riguardo le sue ambizioni dice: "io spero di vincere il mondiale. Adesso ci stiamo preparando bene. Tutti i piloti non è che partono per fare secondi quindi...".
Alla domanda: c'è un pilota a cui ti ispiri o che in qualche modo vorresti eguagliare?
Risponde: "a me piace Valentino Rossi; però c'è anche un detto che mi piace ripetere quasi sempre, chi copia non passa, quindi non bisogna copiare nessuno...io faccio di testa mia!". 
Il secondo a salire sul palco è Niccolò Antonelli che parla della sua prima stagione nel mondiale.
"La miglior gara forse Le Mans, partivo quasi ultimo e alla fine ho fatto 4° a pochi passi dal podio".
Divertente la parte in cui parla del padre Igor.
Quando Cereghini gli chiede se è stato utile avere un papà pilota, lui risponde: "all'inizio sì, adesso...ormai...basta!"
Ti ha aiutato però all'inizio?
"Sì, all'inizio sì. Adesso ormai...quando sei nelle squadre con tanta esperienza comunque ci sono una sacco di persone che ti danno una mano e dopo non serve più il babbo che ti aiuta".
Anche se il babbo viene sempre alle corse?
"Sì, viene sempre".
E' importante, questa cosa del papà, spessissimo è il papà che segue i piloti; persino Valentino Rossi ha quasi sempre Graziano, quindi è un'abitudine antica che sopravvive anche quando diventi un fenomeno.
Perché è importante avere il papà, me lo puoi spiegare?
"Ma magari nei momenti di difficoltà ti può aiutare, poi soprattutto adesso che è un'esperienza nuova ho un po' paura ad andare da solo ed è giusto che ci sia. Magari quando divento più grande...".
Aspirazioni? MotoGP, ci pensi o vai un passo per volta e guardi soltanto alla stagione successiva?
"Ma...adesso guardo solo alla stagione successiva, perché diciamo che quello che non son riuscito a fare quest'anno lo vorrei fare il prossimo anno e quindi adesso penso solo a quello; poi dopo magari nel futuro si penserà".   
Dopo è il turno di Francesco Bagnaia, che da quest'anno sostituirà Tonucci nel Team Italia. Lui pur essendo piemontese, di Chivasso, ha fatto esperienza in Spagna. Nel 2009 ha avuto la possibilità di entrare nel Team Alzamora dalla Pregp fino al Cev, che ha concluso quest'anno arrivando 3°. 
Questo risultato gli ha aperto le porte per arrivare al mondiale nel Team Italia.
Sul suo compagno di squadra Fenati dice: "ci siamo conosciuti, diciamo, una settimana fa al Coni".
Da lui puoi imparare qualcosa?
"Sì, ho visto quest'anno è andato bene da subito. E' andato molto bene quest'anno, ha fatto dei buoni risultati. Spero di far così o anche meglio!".
Il suo punto di riferimento è Valentino, ma come stile di guida gli piace Pedrosa.
L'ultimo a salire sul palco è Danilo Petrucci pilota CRT.
Alla domanda: ti sei sentito sacrificato da questa nuova formula o hai potuto esprimere il tuo talento?
Risponde: "Sicuramente non parti alla pari come parte ad esempio, gente che è più avanti, ad esempio Márquez l'anno prossimo salirà sulla RCV che è la moto forse più forte. Cominciare dalla CRT non mette in mostra il tuo potenziale, però è un'opportunità bellissima per esserci, cioè altrimenti non potresti starci". 
Tra l'altro tu comunque ti sei preso delle belle soddisfazioni perché, mi pare a 6/7 gare dalla fine hai cambiato moto, sei salito sulla Suter BMW sulla quale c'era già Colin Edwards, che è un pilota che è stato anche pilota ufficiale, che è stato anche campione del mondo nella Superbike e tu gli sei arrivato davanti. 
"Sì, abbiamo cambiato la moto, a 6 gare dalla fine, siam passati alla Suter che è una moto, diciamo per noi nuova perciò l'abbiamo sviluppata in gara, alla fine le ultime 3/4 gare abbiamo cominciato a fare parecchi punti; sì alla fine dopo l'ultima gara sono riuscito a passarlo. Perciò passare in classifica  Edwards, che son molti anni che corre per me che era il primo anno, non solo in MotoGp, ma proprio di gran premi è stata una bella soddisfazione! Poi ecco, soprattutto son qua perché faccio parte del Team di Giampiero Sacchi e lui il suo team l'ha costruito per la prima volta grazie a Gino Amisano, che io non ho mai conosciuto, perciò è tutto un collegamento che per me è emozionante. Insomma, è anche in qualche modo grazie a Gino Amisano se sono qua e la stessa cosa per Giampiero".  
Tutti i piloti e personaggi intervenuti son stati premiati con prodotti della zona.

I piloti con i loro omaggi
Giacomo Agostini
Dottor Costa

Al termine dell'incontro è arrivato il momento di dare inizio all'asta benefica a favore della Fondazione Simoncelli. Viene chiamata sul palco Kate Fretti, la fidanzata di Marco Simoncelli, che spiega i progetti già realizzati e che realizzerà la Fondazione. 
In un orfanotrofio NPH in Repubblica Dominicana, è stato realizzato un centro di riabilitazione per bambini disabili, in collaborazione con la Fondazione Francesca Rava di Milano. Il primo progetto italiano, a cui andrà il ricavato dell'asta, sarà  il rinnovamento di un albergo che diventerà un centro diurno per bambini disabili. L'investimento finale per il progetto sarà superiore a 1 milione e 200.000 euro. Al termine verrà poi dato in gestione alla cooperativa "L'Aquilone" di Rimini che, come dice Kate: "è molto più esperta di noi in queste cose. Adesso Paolo si sta occupando di concludere le ultime cose burocratiche, perché in Italia va un po' così a rilento la cosa. Però appena finisce l'anno e quindi 2013 buttiamo giù tutto e iniziamo a rimodernare". Alle numerose domande di persone che le hanno chiesto come mai abbiano pensato prima all'estero quando c'è bisogno anche in Italia, risponde: "all'estero abbiamo iniziato perché i fondi erano quelli che erano e fare le cose in Repubblica Dominicana, piuttosto che in Kenya, piuttosto che nei paesi del Quarto Mondo è più conveniente! Abbiamo speso 210.000 euro per fare questa casa accoglienza di 30 bambini là e questo per farlo qui in Italia, che non è la stessa roba però si avvicina, ci vorrà più di un milione. Infatti molta gente mi sta chiedendo di aiutarli economicamente per certe cose e purtroppo sono costretta a dirgli di no perché prima dobbiamo essere sicuri di riuscire a finire questo progetto, che è grandissimo e abbiamo scelto appunto di farlo in Italia, perché così la gente poteva venirlo a vedere. A parte che anche in Repubblica Dominicana si può andare, la Fondazione Francesca Rava organizza i viaggi, tipo io sono andata a luglio e gli ho promesso che sarei tornata a questi bambini a Natale; poi va beh a Natale non ce la faccio, perché non è pronto ed è inutile che io spendo soldi ad andare là a vedere una cosa che non è ancora finita. Però insomma, organizzano viaggi per andare a vedere anche Haiti, a vedere dove crescono questi bambini e invece in Italia si può venire direttamente da noi".

Kate Fretti sul palco
Poi si parla dell'inaugurazione del museo "La storia del Sic" e del monumento "Il podio del Sic" avvenuta l'8 dicembre a Coriano. Cereghini spiega che si tratta di: "una galleria con tre ampi locali con tante cose belle da guardare, il box del Team Gresini, le MotoGP, le minimoto, i primi caschi, le prime cose di Marco, insomma una cosa bellissima e poi questa statua, quest'opera che sorge proprio li vicino, molto bella!" e Kate: "non chiedermi molto perché io non l'ho ancora visti!...Perché non c'entra esattamente con la Fondazione, quello l'ha fatto la famiglia e quando hanno fatto l'inaugurazione io non c'ero e di andarci da sola non avevo voglia". 
Subito dopo corre ad abbracciare il Dottor Costa e saluta Giampiero Sacchi.
Anche lei viene omaggiata con i prodotti locali e presenzia all'asta di caschi ed oggetti autografati da Giacomo Agostini e Valentino Rossi. 

Gli oggetti all'asta
Si comincia con 1 casco AGV Ti-Tech e 1 casco AGV Grid Grid replica autografati da Giacomo Agostini; per poi passare a 2 caschi AGV GP Tech, guanti, spider, paraschiena Dainese firmati da Valentino Rossi. Al termine dell'asta viene annunciata la telefonata di un misterioso benefattore che ha donato alla Fondazione 10.000 euro!

Agostini consegna il suo casco al miglior offerente
Asta per il casco di Rossi
Kate consegna il casco di Valentino
 
Al termine, sempre in Corso Garibaldi dove si trova il teatro, nei locali messi a disposizione dal Bruni Center, si poteva ammirare la mostra "AGV e le moto da corsa" collezione Armando Gilardi (ex pilota e padrino di Roberto Locatelli, che possiede una delle maggiori collezioni di moto da competizione italiane. Dalle Aprilia del Campione del Mondo Locatelli, alle Honda di Stefan Marriman e Mika Ahola, dalla Yamaha di Ciro De Petri, alla Honda di Ezio Gianola). 

Il casco di Simoncelli


Poco distante, al Centro Comunale di Cultura, è stata inaugurata la mostra "Amisano Gino Valenza è AGV"; dove si possono ammirare caschi, memorabilia, documenti, pannelli fotografici e moto che hanno caratterizzato la storia dell'AGV e dei suoi grandi Campioni. 

Mostra "Amisano Gino Valenza è AGV"
Nella Picchiotti Square e in altre vetrine di Corso Garibaldi sono esposte moto storiche da competizione, messe a disposizione dal collezionista valenzano Ezio Rena.
La mostra è aperta al pubblico dal 16 dicembre al 13 gennaio tutti i giorni dalle 10:00 alle 12:30 e dalle 16:00 alle 19:00. Chiusa il lunedì e i giorni 25 e 26 dicembre, 1 e 6 gennaio. 
L'ingresso è libero.






Qui le interviste ai piloti:





   
 



 



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