Quando muore un pilota o comunque una persona, è sempre difficile scrivere qualcosa, ma questa volta ci voglio provare. Sappiamo bene che il Motociclismo è uno sport pericoloso, ma ormai siamo troppo abituati a vedere i piloti rialzarsi dopo una caduta, anche brutta, che ci sembra quasi impossibile che questi possano non rialzarsi più. Quando succede, non ci si crede e ci si chiede se sia il caso di smettere di correre. La risposta è no, perché la moto è
una passione. A volte il prezzo da pagare per la passione è troppo
elevato, però vivere senza non avrebbe senso o comunque sarebbe peggio.
Sono state fatte tante cose per la sicurezza, ma purtroppo non tutto si può evitare. Alcuni rischi sono parte di questo sport e purtroppo bisogna accettarli, i piloti li accettano.
Che siano gare, prove, allenamenti o manifestazioni il rischio è sempre dietro l'angolo.
Quando la morte sopraggiunge in un evento di beneficienza sembra, se possibile, ancora più assurda. Se poi l'incidente è molto simile a quello accaduto a colui a cui è dedicato l'evento, sembra una beffa del destino. Purtroppo è capitato anche questo. Passi una vita in moto, ti ritiri dall'attività agonistica e magari pensi di esser stato fortunato e di essere "fuori pericolo", ma quando meno te lo aspetti hai un appuntamento col destino...in un giorno che doveva essere di festa.
Questa è la parte del Motociclismo che non vorremmo mai vedere, ma che purtroppo esiste. Poi c'è l'altra parte, quella bella. Perché, nonostante tutto, il Motociclismo resta uno sport bellissimo, ci appassiona, ci fa vivere grandi emozioni. Però vorrei sottolineare una cosa, che in molti non considerano perché troppo accecati dal tifo: ogni volta che si guarda una gara, anche se si ha una particolare simpatia per un pilota, bisogna sempre ricordarsi il rispetto. Sulle moto ci sono ragazzi, con una grande passione e chi più e chi meno talento, che decidono di lottare per un sogno, che è lo stesso per tutti e che in pochi riusciranno a realizzare, ma tutti loro in pista rischiano. C'è chi prende più rischi, chi meno, ma la fatalità esiste per tutti.
Questa è la parte del Motociclismo che non vorremmo mai vedere, ma che purtroppo esiste. Poi c'è l'altra parte, quella bella. Perché, nonostante tutto, il Motociclismo resta uno sport bellissimo, ci appassiona, ci fa vivere grandi emozioni. Però vorrei sottolineare una cosa, che in molti non considerano perché troppo accecati dal tifo: ogni volta che si guarda una gara, anche se si ha una particolare simpatia per un pilota, bisogna sempre ricordarsi il rispetto. Sulle moto ci sono ragazzi, con una grande passione e chi più e chi meno talento, che decidono di lottare per un sogno, che è lo stesso per tutti e che in pochi riusciranno a realizzare, ma tutti loro in pista rischiano. C'è chi prende più rischi, chi meno, ma la fatalità esiste per tutti.
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Dall'alto in senso orario: Andrea Antonelli, Doriano Romboni, Marco Simoncelli, Shoya Tomizawa |
Si potrebbe ancora lavorare sull'abbigliamento, ma bisogna considerare che, per quanto le tute possano essere protettive, dentro c'è pur sempre un uomo (di carne ed ossa) e avrà quasi sempre la peggio contro una moto.
È triste, ma è così!
Un altro aspetto da considerare, di cui non parla quasi nessuno, è la preparazione psicologica di un pilota. Per correre, soprattutto a certi livelli, bisogna essere mentalmente preparati. Non solo alla guida, ma anche agli aspetti collaterali che aggiungono stress che può incidere anche sulla guida.
Insomma, si può e si deve migliorare su tutto, in modo da rendere il Motociclismo sempre più sicuro, sperando che la passione resti solo passione e non si trasformi in tragedia.
È triste, ma è così!
Un altro aspetto da considerare, di cui non parla quasi nessuno, è la preparazione psicologica di un pilota. Per correre, soprattutto a certi livelli, bisogna essere mentalmente preparati. Non solo alla guida, ma anche agli aspetti collaterali che aggiungono stress che può incidere anche sulla guida.
Insomma, si può e si deve migliorare su tutto, in modo da rendere il Motociclismo sempre più sicuro, sperando che la passione resti solo passione e non si trasformi in tragedia.
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