domenica 5 giugno 2016

Safety Commission obbligatoria per tutti i piloti di tutte le categorie!

Márquez ha rischiato di cadere. Da notare come in quella curva il cordolo fosse troppo alto
Visto quanto successo in questo weekend e tutte le polemiche susseguite, crediamo che l'unica cosa utile da fare in questa situazione sia proporre qualcosa per la sicurezza in pista.
L'idea che proponiamo sarebbe di rendere obbligatoria la Safety Commission per tutti i piloti di tutte le categorie che scendono in pista. Attualmente è facoltativa ed esclude le categorie Moto3 e Moto2. Tutti i piloti meritano di essere ascoltati, tutti i piloti rischiano la vita! Sentite questa intervista: https://www.facebook.com/mario.isoldi.31/videos/vb.100000710174342/1209398289093832/?type=3&theater,
è interessante la parte in cui Niccolò Antonelli spiega quanto la ghiaia sia troppo dura e si faccia fatica a fermarsi nella parte della curva 12 in cui lui cadde. Nonostante la giovane età Niccolò ha già le idee molto chiare. Questo chiaramente vale anche per altri piloti di Moto2 e Moto3. Quindi perché non sentirli? Hanno il diritto di esprimere la loro opinione ed a volte si dimostrano molto più maturi dei colleghi grandi.  
Perché rendere la Safety Commission obbligatoria? Semplicemente perché troppo importante! Ci sono ancora troppe carenze a livello di sicurezza. Imperdonabili!  
I piloti sono quelli che scendono in pista e si rendono conto dei rischi che possono correre, quindi vanno ascoltati! Se ritenuto poco sicuro, il tracciato va modificato! Subito e non dopo che sarà accaduto qualcosa di grave, come si vede troppo spesso. Inoltre le modifiche apportate a livello di sicurezza sono un vantaggio non solo per i piloti del mondiale, ma anche per tutti i piloti, aspiranti tali ed amatori che frequentano i circuiti. Quindi non può che essere una cosa positiva! 
Perché tutti i piloti e non solo qualcuno? Perché ribadiamo: tutti rischiano la vita! Inoltre tutti potrebbero avere una buona idea, far notare qualcosa che non va. 
Però alcuni di loro dovrebbero mettere da parte l'egoismo, il business, usare i media per qualcosa di utile. A tal proposito cito Lucio Cecchinello: "il problema è che talvolta alcuni piloti, pensano che il  Motociclismo sia uno sport individualistico e talvolta i piloti pensano un po' troppo a sé stessi e non pensano che, per esempio, partecipare alla Safety Commission in gruppo è un'attività che è doverosa. E' doverosa per la propria sicurezza, ma anche per la sicurezza di tutti gli altri. E' un lavoro, un contributo che potrebbero dare, quotidianamente a tutte le gare e costantemente per migliorare la sicurezza. Perché dobbiamo continuare a pensare che, ogni regola tecnica, anche che faremo in futuro, dovrà essere focalizzata sempre anche nel rispetto e nella salvaguardia della sicurezza.
Sappiamo già che qualcuno dirà che i costi per modificare i circuiti sono troppo alti o cose di questo genere, in parte è vero, ma se il circuito non è sicuro non si dovrebbe correre! Per quanto riguarda i soldi, bisognerebbe finirla con questa favola della riduzione dei costi, quando si sperperano in hospitality esagerate e francamente inutili, in eventi, in cambi di regolamento (cilindrate, motori contingentati,...) o altre cose che non hanno senso. Inoltre gran parte degli incassi del pubblico pagante dovrebbe andare a costituire un budget per questo tipo di interventi. Teoricamente una parte va già al circuito per il mantenimento, ma bisognerebbe aumentare il budget a favore della sicurezza
Inoltre, oltre ai piloti, ci dovrebbero essere persone competenti e realmente appassionate che facciano parte della Safety Commission e che si occupino degli aspetti che non riguardano i piloti. 
Deve cambiare qualcosa! Non possiamo continuare a piangere la scomparsa dei piloti e poi non fare mai nulla per cambiare le cose.
Insomma basta con le parole, passiamo ai fatti!



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