martedì 18 dicembre 2012

Amisano Gino Valenza è AGV

Valenza 16/12/12

Il Teatro Sociale di Valenza ha accolto numerosi volti noti del Motomondiale nel ricordo di Amisano Gino imprenditore locale, fondatore dell'azienda AGV. 

Amisano inizia l’attività imprenditoriale a Valenza nel 1945 appena finita la guerra, producendo due articoli: le coperture per selle da bicicletta e i caschi leggeri Robic per ciclisti.                                             
Nel 1946 fonda l’AGV. 
La produzione passa dalle bici alle moto, più precisamente per gli scooter, producendo selle e cuscini per la Vespa e la Lambretta.
Il primo casco AGV è del 1947, costruito a mano su forme di legno in pelle e cuoio, cinque pezzi la settimana.
Nel 1950 inizia la lavorazione del casco in fibra vulcanizzata su forma d’alluminio.
Nel 1954 realizza il primo casco italiano moderno in fiberglass.
Nel 1955 il casco jet della AGV viene presentato al London International Motor Show, verrà poi messo sul mercato nel 1956.
Nel 1958 fu il primo imprenditore ad esporre in una gara di moto la sua pubblicità. 
Il primo contratto con un pilota motociclistico è del 1967 con il numero uno Giacomo Agostini.
Il primo casco integrale del 1967 è l’X-3000 sviluppato con Agostini.
Nel 1972 è al fianco di Checco Costa quando viene varata la 200 miglia di Imola.
Nel 1980 viene costruito, in fibre composite di vetroresina e kevlar, il casco integrale KR-2000 per Kenny Roberts.
Nel 1977 finanzia l’idea della prima Clinica Mobile voluta dal Dottor Claudio Costa.
Nel 1996 inizia il sodalizio con Valentino Rossi.
Queste sono solo alcune delle cose che ha fatto.
Ancora oggi, nonostante lui sia venuto a mancare il 30 Giugno 2009, la sua azienda (il cui marchio è stato acquistato da Dainese nel 2007) continua a produrre splendidi caschi per gli attuali campioni. 

Piloti in pole position. Dall'alto: Petrucci, Antonelli, Bagnaia, Fenati

L'evento è iniziato nel Teatro Sociale con l'incontro denominato "Mi ricordo Gino quando..."
Al ricordo hanno preso parte: il Sindaco di Valenza, Sergio Cassano; il Dottor Claudio Costa (che non ha bisogno di presentazioni!); il Dottor Antonio Infante, Direttore Generale dell'Istituto Gaslini di Genova; Giampiero Sacchi, Amministratore unico di Iodaracing Project; Roberto Girardengo, Direttore de Il Piccolo (giornale della provincia di Alessandria) e Nico Cereghini nelle vesti di presentatore. 
Capitolo a parte per i Campioni intervenuti all'incontro. 
Erano presenti: il 15 volte Campione del Mondo Giacomo Agostini, Ciro De Petri, Fabrizio Pirovano ed i giovani piloti Niccolò Antonelli, Francesco Bagnaia, Romano Fenati e Danilo Petrucci.
E' stato un pomeriggio piacevole, ricco di aneddoti di coloro che hanno conosciuto e frequentato Gino Amisano ed hanno così provato a delineare la storia di un uomo che partendo da un sottoscala ha costruito un'azienda di livello mondiale.
Anche le nuove generazioni che indossano i suoi caschi hanno voluto omaggiare Gino.
Fenati, primo ad essere chiamato sul palco, ha dichiarato di aver avuto i brividi a sentire i racconti su Amisano e di essere "onorato di indossare il casco bianco AGV!". 
Riguardo le sue ambizioni dice: "io spero di vincere il mondiale. Adesso ci stiamo preparando bene. Tutti i piloti non è che partono per fare secondi quindi...".
Alla domanda: c'è un pilota a cui ti ispiri o che in qualche modo vorresti eguagliare?
Risponde: "a me piace Valentino Rossi; però c'è anche un detto che mi piace ripetere quasi sempre, chi copia non passa, quindi non bisogna copiare nessuno...io faccio di testa mia!". 
Il secondo a salire sul palco è Niccolò Antonelli che parla della sua prima stagione nel mondiale.
"La miglior gara forse Le Mans, partivo quasi ultimo e alla fine ho fatto 4° a pochi passi dal podio".
Divertente la parte in cui parla del padre Igor.
Quando Cereghini gli chiede se è stato utile avere un papà pilota, lui risponde: "all'inizio sì, adesso...ormai...basta!"
Ti ha aiutato però all'inizio?
"Sì, all'inizio sì. Adesso ormai...quando sei nelle squadre con tanta esperienza comunque ci sono una sacco di persone che ti danno una mano e dopo non serve più il babbo che ti aiuta".
Anche se il babbo viene sempre alle corse?
"Sì, viene sempre".
E' importante, questa cosa del papà, spessissimo è il papà che segue i piloti; persino Valentino Rossi ha quasi sempre Graziano, quindi è un'abitudine antica che sopravvive anche quando diventi un fenomeno.
Perché è importante avere il papà, me lo puoi spiegare?
"Ma magari nei momenti di difficoltà ti può aiutare, poi soprattutto adesso che è un'esperienza nuova ho un po' paura ad andare da solo ed è giusto che ci sia. Magari quando divento più grande...".
Aspirazioni? MotoGP, ci pensi o vai un passo per volta e guardi soltanto alla stagione successiva?
"Ma...adesso guardo solo alla stagione successiva, perché diciamo che quello che non son riuscito a fare quest'anno lo vorrei fare il prossimo anno e quindi adesso penso solo a quello; poi dopo magari nel futuro si penserà".   
Dopo è il turno di Francesco Bagnaia, che da quest'anno sostituirà Tonucci nel Team Italia. Lui pur essendo piemontese, di Chivasso, ha fatto esperienza in Spagna. Nel 2009 ha avuto la possibilità di entrare nel Team Alzamora dalla Pregp fino al Cev, che ha concluso quest'anno arrivando 3°. 
Questo risultato gli ha aperto le porte per arrivare al mondiale nel Team Italia.
Sul suo compagno di squadra Fenati dice: "ci siamo conosciuti, diciamo, una settimana fa al Coni".
Da lui puoi imparare qualcosa?
"Sì, ho visto quest'anno è andato bene da subito. E' andato molto bene quest'anno, ha fatto dei buoni risultati. Spero di far così o anche meglio!".
Il suo punto di riferimento è Valentino, ma come stile di guida gli piace Pedrosa.
L'ultimo a salire sul palco è Danilo Petrucci pilota CRT.
Alla domanda: ti sei sentito sacrificato da questa nuova formula o hai potuto esprimere il tuo talento?
Risponde: "Sicuramente non parti alla pari come parte ad esempio, gente che è più avanti, ad esempio Márquez l'anno prossimo salirà sulla RCV che è la moto forse più forte. Cominciare dalla CRT non mette in mostra il tuo potenziale, però è un'opportunità bellissima per esserci, cioè altrimenti non potresti starci". 
Tra l'altro tu comunque ti sei preso delle belle soddisfazioni perché, mi pare a 6/7 gare dalla fine hai cambiato moto, sei salito sulla Suter BMW sulla quale c'era già Colin Edwards, che è un pilota che è stato anche pilota ufficiale, che è stato anche campione del mondo nella Superbike e tu gli sei arrivato davanti. 
"Sì, abbiamo cambiato la moto, a 6 gare dalla fine, siam passati alla Suter che è una moto, diciamo per noi nuova perciò l'abbiamo sviluppata in gara, alla fine le ultime 3/4 gare abbiamo cominciato a fare parecchi punti; sì alla fine dopo l'ultima gara sono riuscito a passarlo. Perciò passare in classifica  Edwards, che son molti anni che corre per me che era il primo anno, non solo in MotoGp, ma proprio di gran premi è stata una bella soddisfazione! Poi ecco, soprattutto son qua perché faccio parte del Team di Giampiero Sacchi e lui il suo team l'ha costruito per la prima volta grazie a Gino Amisano, che io non ho mai conosciuto, perciò è tutto un collegamento che per me è emozionante. Insomma, è anche in qualche modo grazie a Gino Amisano se sono qua e la stessa cosa per Giampiero".  
Tutti i piloti e personaggi intervenuti son stati premiati con prodotti della zona.

I piloti con i loro omaggi
Giacomo Agostini
Dottor Costa

Al termine dell'incontro è arrivato il momento di dare inizio all'asta benefica a favore della Fondazione Simoncelli. Viene chiamata sul palco Kate Fretti, la fidanzata di Marco Simoncelli, che spiega i progetti già realizzati e che realizzerà la Fondazione. 
In un orfanotrofio NPH in Repubblica Dominicana, è stato realizzato un centro di riabilitazione per bambini disabili, in collaborazione con la Fondazione Francesca Rava di Milano. Il primo progetto italiano, a cui andrà il ricavato dell'asta, sarà  il rinnovamento di un albergo che diventerà un centro diurno per bambini disabili. L'investimento finale per il progetto sarà superiore a 1 milione e 200.000 euro. Al termine verrà poi dato in gestione alla cooperativa "L'Aquilone" di Rimini che, come dice Kate: "è molto più esperta di noi in queste cose. Adesso Paolo si sta occupando di concludere le ultime cose burocratiche, perché in Italia va un po' così a rilento la cosa. Però appena finisce l'anno e quindi 2013 buttiamo giù tutto e iniziamo a rimodernare". Alle numerose domande di persone che le hanno chiesto come mai abbiano pensato prima all'estero quando c'è bisogno anche in Italia, risponde: "all'estero abbiamo iniziato perché i fondi erano quelli che erano e fare le cose in Repubblica Dominicana, piuttosto che in Kenya, piuttosto che nei paesi del Quarto Mondo è più conveniente! Abbiamo speso 210.000 euro per fare questa casa accoglienza di 30 bambini là e questo per farlo qui in Italia, che non è la stessa roba però si avvicina, ci vorrà più di un milione. Infatti molta gente mi sta chiedendo di aiutarli economicamente per certe cose e purtroppo sono costretta a dirgli di no perché prima dobbiamo essere sicuri di riuscire a finire questo progetto, che è grandissimo e abbiamo scelto appunto di farlo in Italia, perché così la gente poteva venirlo a vedere. A parte che anche in Repubblica Dominicana si può andare, la Fondazione Francesca Rava organizza i viaggi, tipo io sono andata a luglio e gli ho promesso che sarei tornata a questi bambini a Natale; poi va beh a Natale non ce la faccio, perché non è pronto ed è inutile che io spendo soldi ad andare là a vedere una cosa che non è ancora finita. Però insomma, organizzano viaggi per andare a vedere anche Haiti, a vedere dove crescono questi bambini e invece in Italia si può venire direttamente da noi".

Kate Fretti sul palco
Poi si parla dell'inaugurazione del museo "La storia del Sic" e del monumento "Il podio del Sic" avvenuta l'8 dicembre a Coriano. Cereghini spiega che si tratta di: "una galleria con tre ampi locali con tante cose belle da guardare, il box del Team Gresini, le MotoGP, le minimoto, i primi caschi, le prime cose di Marco, insomma una cosa bellissima e poi questa statua, quest'opera che sorge proprio li vicino, molto bella!" e Kate: "non chiedermi molto perché io non l'ho ancora visti!...Perché non c'entra esattamente con la Fondazione, quello l'ha fatto la famiglia e quando hanno fatto l'inaugurazione io non c'ero e di andarci da sola non avevo voglia". 
Subito dopo corre ad abbracciare il Dottor Costa e saluta Giampiero Sacchi.
Anche lei viene omaggiata con i prodotti locali e presenzia all'asta di caschi ed oggetti autografati da Giacomo Agostini e Valentino Rossi. 

Gli oggetti all'asta
Si comincia con 1 casco AGV Ti-Tech e 1 casco AGV Grid Grid replica autografati da Giacomo Agostini; per poi passare a 2 caschi AGV GP Tech, guanti, spider, paraschiena Dainese firmati da Valentino Rossi. Al termine dell'asta viene annunciata la telefonata di un misterioso benefattore che ha donato alla Fondazione 10.000 euro!

Agostini consegna il suo casco al miglior offerente
Asta per il casco di Rossi
Kate consegna il casco di Valentino
 
Al termine, sempre in Corso Garibaldi dove si trova il teatro, nei locali messi a disposizione dal Bruni Center, si poteva ammirare la mostra "AGV e le moto da corsa" collezione Armando Gilardi (ex pilota e padrino di Roberto Locatelli, che possiede una delle maggiori collezioni di moto da competizione italiane. Dalle Aprilia del Campione del Mondo Locatelli, alle Honda di Stefan Marriman e Mika Ahola, dalla Yamaha di Ciro De Petri, alla Honda di Ezio Gianola). 

Il casco di Simoncelli


Poco distante, al Centro Comunale di Cultura, è stata inaugurata la mostra "Amisano Gino Valenza è AGV"; dove si possono ammirare caschi, memorabilia, documenti, pannelli fotografici e moto che hanno caratterizzato la storia dell'AGV e dei suoi grandi Campioni. 

Mostra "Amisano Gino Valenza è AGV"
Nella Picchiotti Square e in altre vetrine di Corso Garibaldi sono esposte moto storiche da competizione, messe a disposizione dal collezionista valenzano Ezio Rena.
La mostra è aperta al pubblico dal 16 dicembre al 13 gennaio tutti i giorni dalle 10:00 alle 12:30 e dalle 16:00 alle 19:00. Chiusa il lunedì e i giorni 25 e 26 dicembre, 1 e 6 gennaio. 
L'ingresso è libero.






Qui le interviste ai piloti:





   
 



 



martedì 20 novembre 2012

POI NON VI LAMENTATE SE SI RITIRANO!

Questo è stato l'anno dei ritiri. C'è chi lo fa veramente e chi ne parla.
A parte Max Biaggi ritiratosi a 41 anni dopo il 6° titolo mondiale; quello che ha colpito tutti, anche se chi lo conosce bene non ne è rimasto sorpreso, è stato quello di Casey Stoner.
Molti si sono chiesti perché un ragazzo di 27 anni, con un incredibile talento, all'apice dell'attività agonistica (Campione del Mondo in carica in quel momento) e con una splendida famiglia abbia deciso di ritirarsi.
Tra i motivi del ritiro di Stoner ci sono anche i numerosi impegni con sponsor e team al di fuori delle corse. Un aspetto del suo lavoro che non ha mai sopportato e non è l'unico!
Ormai i piloti son quasi più impegnati fuori dalla pista che in pista!
Il lavoro di pilota è già di per se stressante, visto il pericolo intrinseco in questo sport.
Se a questo aggiungiamo le richieste degli sponsor e dei mass media, la situazione diventa pesante, anche per un giovane.
Questi ragazzi iniziano a correre a 3 o 4 anni e a 16 anni sono già nel mondiale!
Si ritrovano alle prese con team e sponsor esigenti e giornalisti che vogliono sapere tutto di loro e li ricoprono di domande, che la maggior parte delle volte son sempre le stesse!
Ovviamente se si vince il mondiale gli impegni aumentano.
In una recente intervista Marc Márquez (2 volte Campione del Mondo, in 125 nel 2010 e in Moto2 quest'anno) ha dichiarato di aver più impegni ora che la stagione è finita che durante la stagione.
Márquez, anche per il suo carattere estroverso e disponibile, è uno dei piloti più richiesti del momento.
A soli 19 anni è già in MotoGP, in Honda, nel Team Repsol HRC (ex Team di Stoner). 
Nel primo test con la nuova moto è già ad 1 secondo da Pedrosa e l'attesa per il 2013 è grandissima.
Questo ragazzo, seppur così giovane è già sottoposto ad una pressione incredibile! 
Un altro esempio è Jorge Lorenzo, 25 anni, 4 volte Campione del Mondo (in 250 nel 2006 e 2007, in MotoGP nel 2010 e 2012). Dalla vittoria del mondiale a Phillip Island, Lorenzo non si è fermato un attimo: interviste; eventi; week end di gara (ultima della stagione in casa a Valencia); cerimonia MotoGP Awards e festa di fine stagione (sempre la domenica della gara, in cui tra l'altro era caduto). Poi, il martedì successivo alla gara, test di inizio 2013, sempre a Valencia, caratterizzati dal maltempo; per i quali la Yamaha ha deciso di spostarsi ad Aragon (250 km da Cheste) per provare a salvare almeno la giornata di mercoledì trovando però brutto tempo anche li, mentre a Valencia migliorava e i colleghi erano in pista. 
Jorge ha comunque provato a girare sul bagnato rimediando una scivolata e decidendo perciò di smettere. 
Al giovedì il campione Yamaha era impegnato all'Eicma di Milano arrivando in aereo a Bergamo e raggiungendo la fiera in auto. 
Non mi sorprende perciò che la prima cosa che ha confessato ad un giornalista sia stata di essere stanco!
Nonostante tutto è stato molto professionale  e gentile con i presenti, anche se l'organizzazione lasciava a desiderare. Sicuramente, per essere una fiera internazionale, l'evento poteva essere organizzato meglio, soprattutto per quanto riguarda il contatto con i fan. Semplificando anche la vita al pilota, che nel pomeriggio è subito ripartito per la Spagna.

A questo punto mi chiedo: ma è davvero necessario o giusto sottoporre i piloti a tutto questo stress?
Va bene, sono pagati anche per questo, però si potrebbe lasciargli un po' più di respiro!
E' normale che si stufino in fretta di questa vita e decidano di ritirarsi alla ricerca di una vita un po' più normale.










domenica 18 novembre 2012

CRONACA DI UNA GIORNATA ALL'EICMA


Giovedì 15 Novembre sono stata per la prima volta all'Eicma di Milano.
L'obiettivo era intercettare i due Campioni del Mondo Yamaha presenti quel giorno: Giacomo Agostini e Jorge Lorenzo.
Il primo ad arrivare allo stand Yamaha è stato Agostini.
Un personaggio! Molto simpatico e gentile.
Io ero in pole position dalla parte da cui è entrato.
Bastava chiamarlo e, se non era troppo occupato con i numerosi giornalisti, veniva tranquillamente a scherzare e a far foto e autografi col pubblico.
Alla mia sinistra c'era un padre con il figlio che gli ha chiesto di far la foto e lui si è messo a scherzare col ragazzino: "tu sei troppo piccolo per conoscermi...sai quanti mondiali ho vinto io?", il bambino ci pensa un po' e dice: "8" a quel punto lui e i presenti gli hanno suggerito 15 titoli.
Una scena fantastica!
Dopo un po' è arrivato anche il 4 volte Campione del Mondo Jorge Lorenzo, che prima si dirige allo stand delle sue magliette per qualche foto e poi raggiunge Agostini e gli altri che stavano registrando la seconda parte della puntata di "Griglia di Partenza" che sarebbe andata in onda la sera.
A fine puntata è arrivato il momento di scoprire il regalo che la Yamaha ha preparato per la vittoria del mondiale a Jorge Lorenzo: un TMax personalizzato con 4 stelle, una per titolo mondiale e la colorazione speciale di quest'anno.
L'intervista è stata interessante, qui il link per vederla (è a circa metà video 1:06.00): https://www.youtube.com/watch?v=OMrgbW0Q238

Un momento della consegna
Dopo le foto di rito e le interviste, tra cui questa: https://www.youtube.com/watch?v=Le81HAP2OcY è arrivato finalmente il momento per i due piloti di dedicarsi un po' ai fan.
Agostini ha firmato gli autografi usando come "tavolino" la sella del TMax a lui dedicato, mentre Lorenzo firmava in sella alla sua M1.



Successivamente Agostini si è diretto in hospitality Yamaha, dove si è intrattenuto ancora qualche minuto con i tifosi e mi ha permesso di farci scattare questa foto meravigliosa!

GRAZIE AGO!
Lorenzo nel frattempo era ancora allo stand Yamaha alle prese con giornalisti e staff; poi, protetto dagli uomini Yamaha, si è diretto allo stand Nolan, dove aveva il secondo impegno in programma per la giornata. Nell'hospitality Nolan si è goduto un po' di riposo e si è intrattenuto con i giornalisti. https://www.youtube.com/watch?v=Olrjt2wDKD8
Dopo un po' è uscito a firmare autografi, prima di dirigersi allo stand Mediaset, ultimo impegno di giornata.
Terminata la registrazione, è tornato in hospitality Yamaha a riposarsi, per poi andare a prendere l'aereo che lo avrebbe riportato a casa.

Ecco un po' di foto della giornata:

Agostini in sella al suo TMax

Jorge che si gode la compagnia in una pausa della registrazione e fa foto in sella alla M1

Interviste

Saluti

Sopra l'hospitality Nolan

Uscendo dall'hospitality Nolan


Stand Mediaset

Breve sosta ad un altro stand


Piccola sorpresa!
Un video esclusivo solo per voi! Inseguendo Jorge in giro per l'Eicma direzione stand Mediaset:
https://www.facebook.com/video/video.php?v=432033090184141&saved

Questo lo speciale di Sportmediaset:
http://www.video.mediaset.it/video/eicma/full/358504/grand-prix-speciale-eicma.html







lunedì 12 novembre 2012

REMONTADA!!!

"Remontada" in spagnolo significa rimonta ed è una delle specialità di Marc Márquez! 
Il giovane pilota spagnolo, a Valencia, ha offerto l'ennesimo show!
Ultimo in griglia, a causa di una penalizzazione dovuta all'incidente con Simone Corsi nel secondo turno di libere del venerdì, è riuscito a compiere l'ennesima impresa arrivando 1° sul traguardo! 
Partito come una scheggia, resta all'esterno del gruppo che si immette in curva, superando così molti piloti, poi si infila nel gruppo e inizia a sfruttare ogni minimo spazio concesso dagli avversari ritrovandosi in dodicesima posizione. Tutto questo durante il 1° dei 27 giri e con pista bagnata!
In quel momento a condurre la gara è, insolitamente, Nico Terol seguito da Pol Espargarò.
Alla fine del primo giro Márquez si trova già in undicesima posizione con 26 giri ancora a disposizione. A 22 giri dalla termine è 9° alle prese con Rea e Aegerter. 
Nel frattempo in testa alla gara c'è sempre Terol insidiato da Julián Simón, con Simone Corsi in terza posizione. 
A -20 giri Rea commette un errore e viene superato da Aegerter, Luthi e Márquez che passa così in ottava posizione. 
Poco dopo arriva il sorpasso su Luthi (7°). 
Al termine del 7° giro Simon sorpassa Terol e da li in poi condurrà la gara. 
A -18 Marc è in sesta posizione, ma viene superato da Zarco. 
Le successive cadute di Simeon e Zarco gli permettono di guadagnarsi la quinta posizione a -16 dalla fine. 
Al termine dell'11° giro commette un errore andando sull'erba in un tentativo di sorpasso su Rea che lo costringe ad un lungo, ma riesce comunque a mantenere la quinta posizione. 
A -14 giri sorpassa Rea, nel frattempo Julián Simón salva una caduta con un gran traverso! 
Mancano 13 giri alla fine quando Marc sorpassa Aegerter, alzando poi la mano in segno di scuse per l'errore nella manovra che lo ha portato al contatto.  
Il suo gap dalla testa è di 9.447 ed è in terza posizione. Al termine del giro il distacco è diminuito ed è di 7.125 registrando il giro veloce 1:47.751. 
A 8 giri dalla fine effettua un sorpasso millimetrico su Nico Terol conquistando così la seconda posizione. A -5 gira in 1:46.488, ennesimo miglior giro! 
Intanto si avvicina pericolosamente a Simón. 
A -3 Simón è ormai raggiunto e si prepara all'attacco finale, che avverrà sul rettilineo al termine del giro.
Gli ultimi 2 giri sono una galoppata verso la meritatissima vittoria!  
Il bravissimo Simón chiude 2° a 1.256, mentre Terol sale sul 3° gradino del podio con un gap di 11.372.



Qui il link per rivedere la gara:
http://www.video.mediaset.it/video/motogp/full/357540/circuito-di-valencia-moto2.html 
Godetevela!



sabato 9 giugno 2012

Lasciamoli crescere!

Si è parlato molto dell'incidente tra Marc Márquez e Pol Espargarò. Ho letto e sentito ogni tipo di accusa a Márquez. E' un pilota scorretto, tutto gli è permesso perchè appoggiato dalla Repsol, se l'avesse fatto Simoncelli non gli avrebbero tolto la penalità e chi più ne ha più ne metta. Innanzi tutto, quante di queste cose sono realmente colpa di Marc. Ricordiamoci che Marc fa semplicemente il pilota. Tutto quello che gli gira intorno è una conseguenza. Se un grande sponsor come la Repsol crede in lui è perchè, oltre ad avere un grandissimo talento, è molto carismatico e piace perciò alla gente. Questo non dovrebbe essere una colpa, lui è così di natura. Per quanto riguarda la sua presunta scorrettezza in gara, è sicuramente molto aggressivo, determinato e con una grandissima voglia di vincere. Sarà magari un po' impulsivo, ma ricordiamoci che ha solo 19 anni. Ha moltissima esperienza da fare, migliorerà anche sotto questo punto di vista. Guardate Lorenzo o altri piloti come sono cambiati nel corso di questi anni. E' troppo semplice dire dal divano di casa che dovrebbe darsi una calmata e rispettare di più gli avversari. I piloti spesso agiscono d'istinto. Nell'incidente di domenica Marc ha rischiato di cadere ed è riuscito a rimanere in piedi perdendo anche un po' di concentrazione. Ha ripreso la traiettoria per non uscire di pista e purtroppo si è toccato con Pol. Troppo facile dire da casa “avrebbe dovuto sapere che Pol era li, avrebbe dovuto sentirlo o vederlo!”. Su quest'ultimo punto vorrei citare Dovizioso “I caschi che usiamo limitano molto la visione laterale: Márquez era davanti e non poteva accorgersi di Espargaró, che a sua volta faceva fatica ad accorgersi della traiettoria dell'avversario". L'incidente si è verificato in una frazione di secondo, magari Marc non si è reso conto di avere Pol così vicino e avendo perso un po' la concentrazione può non averlo sentito. Quando si è accorto di lui ormai era tardi. Pol da dietro ha visto l'errore di Marc e ha approfittato del suo errore, non pensando però che Marc invece di andare dritto sarebbe rientrato in traiettoria. Quindi penso che in questo caso le colpe vadano attribuite ad entrambi in egual misura. Ovviamente mi dispiace moltissimo per la caduta di Pol. Però non è che lui sia proprio un pilota di quelli teneri, adesso non trattiamolo da vittima. Entrambi lottavano per il podio ed entrambi hanno commesso un errore ed erano a 3 giri dalla fine nella loro gara di casa. Questo mi porta a parlare di Simoncelli. Se l'avesse fatto il Sic? A Simoncelli veniva contestato il fatto che azzardava troppo ad inizio gara, con gomme fredde quando il suo talento gli avrebbe consentito di sorpassare più avanti. C'è una bella differenza! L'incidente tra Marc e Pol è a 3 giri dalla fine, quando ti giochi tutto. Gli stessi piloti hanno difeso Marc, loro sanno come si va in moto, come funziona l'istinto del pilota e quanto si rischia. Se non lo accusano loro perchè dovremmo farlo noi. La cosa scandalosa è la penalità inflitta e poi tolta. Le regole devono essere chiare ed applicate. In questo caso la penalità era eccessiva, dato che si trattava di un incidente di gara. In altri casi andrebbe data, ma si lascia correre e questo vale per tutti i piloti. Però non si può incolpare il pilota, sono gli organi di competenza che se ne dovrebbero occupare. Il pilota deve fare il pilota e basta. Questi ragazzi hanno già troppe cose a cui pensare. Fanno già uno sport molto pericoloso e sono sottoposti ad una pressione incredibile da parte di tutto il contorno mediatico e di business. Ok fa tutto parte del “gioco”, ma è giusto sottoporre i piloti a tutta questa pressione? Ormai si parla di mercato ad inizio stagione, non solo per il ritiro di Stoner, possibile che non si sia ancora capito che il pilota non ti dirà mai dove andrà se non ha il permesso della squadra. A inizio stagione devono pensare solo alla stagione in corso. Per non parlare di quei giornalisti che pur di vendere un giornale o fare ascolti creano delle inutili polemiche che mettono solo ulteriore pressione ai piloti. Ultimamente c'è anche la tendenza di trasformare tutti in fenomeni. Ad esempio Fenati, ha vinto la sua prima gara nel mondiale e già molti dicono che sarà il nuovo Rossi. Fenati, da debuttante, sta facendo degli ottimi risultati, ma bisogna lasciarlo crescere in santa pace! Lo stesso vale per Marc Márquez. Lui, a differenza di Fenati, il mondiale l'ha già vinto e adesso tutti a dire il nuovo Rossi, il nuovo Pedrosa,...che vincerà anche quest'anno. L'anno scorso è stato fatto lo stesso errore. Tutti davano Márquez già Campione del mondo a inizio anno o a qualche gara dalla fine. Mettendogli una pressione enorme. Poi sappiamo tutti com'è finita. Si vince il Mondiale a fine stagione o quando lo dice la matematica. Per quanto riguarda il suo passaggio in MotoGP, aspettiamo. Bisogna vedere se la regola del Rookie verrà tolta e poi come si adatterà alla nuova moto e, se sarà in un nuovo team, alla nuova squadra. La MotoGP è molto diversa dalla Moto2, non è così scontato che vada forte fin da subito. Ovviamente glie lo auguro, ma avrà moltissimo lavoro da fare e tantissime cose da imparare. Lasciamogli quindi fare esperienza. 

Qui potete vedere l'incidente: http://www.video.mediaset.it/video/motogp/moto2/305559/moto2-espargaro-crash.html#tc-s1-c3-o1-p1