mercoledì 19 ottobre 2016

Lo Sport come la Vita


Domenica 16 ottobre è stata senza dubbio ricca di emozioni, anche contrastanti. Abbiamo visto Marc Márquez e Kenan Sofuoğlu conquistare il loro 5° titolo mondiale, rispettivamente in MotoGP e Supersport e Raffaele De Rosa conquistare il suo primo mondiale in Superstock 1000. Abbiamo anche visto cose inaspettate, come le cadute di Valentino Rossi e Jorge Lorenzo o lo sfortunato episodio che non ha permesso a Leandro Mercado di lottare per il titolo con De Rosa. 
Proprio da quest'ultimo vogliamo iniziare. Il pilota argentino era arrivato a Jerez, ultimo GP della stagione per la Superstock 1000, come leader della classifica con 7 punti di vantaggio su De Rosa.  Durante il giro di allineamento la sua Ducati Panigale R si è fermata. Mercado ed il suo team non sono riusciti a portare la moto in tempo sulla griglia ed il pilota è stato costretto a guardare la gara dal box. 
Nel frattempo il suo rivale Raffaele De Rosa (Althea BMW Racing Team) conquistava i punti necessari per vincere il campionato, terminando la stagione con 115 punti contro i 111 del rivale dell’Aruba.it Racing – Junior Team. 
Il pilota spiega così l'accaduto: "è stato per un problema meccanico durante il giro di allineamento, la moto si è fermata, ho provato a farla partire di nuovo, a spingerla, ma non partiva. Abbiamo visto che stava perdendo carburante, così l’abbiamo dovuta tirare via dalla pista per ragioni di sicurezza ed è stato un momento davvero difficile per me, per la squadra, per i meccanici, perché abbiamo lavorato così duramente tutto l’anno e siamo stati davanti in quasi tutte le gare. Abbiamo lottato per la vittoria ogni settimana e poi tutto il nostro lavoro è stato vanificato in cinque minuti, è terribile”. 

Il pensiero di Mercado sulla sua pagina Facebook ed il commento di Rinaldi
Questo è sicuramente uno dei modi più brutti di perdere, senza poter lottare, come dichiara lo stesso Mercado sui social network: "oggi non trovo le parole per spiegare quello che sento, credo che sia stato il giorno più difficile e più duro di tutta la mia carriera sportiva. Io mi definisco un lottatore, uno che prende le cose di petto per quanto difficili possano essere e mi è toccato vivere e passare cose difficili però ho lottato, a volte ho perso altre ho vinto. Oggi sentire che tutto se ne va in questione di secondi; che se ne va un anno pieno di lavoro, di sacrificio, essere ad un passo dall'ottenerlo e non poter fare nulla né aver la possibilità di lottare, la verità è che è un colpo molto duro e forte. Però così è la vita, così è lo sport, molte volte ingiusto però sono sicuro che ci sarà la rivincita e le cose gireranno dalla mia parte. Semplicemente grazie a tutti voi per il gran appoggio, per me è un onore rappresentarvi!"
Nelle sue parole c'è l'essenza dello Sport e quanto a volte questo possa essere crudele. Lo Sport come la vita. Comprensibilissima la sua frustrazione per non aver potuto lottare, cosa difficile da accettare, ma bellissima la sua voglia di rivincita ed il ringraziamento a tutti coloro che gli sono vicini. Tra questi anche il suo compagno di squadra Michael Rinaldi che commenta così: "brutto perdere un titolo così, triste per tutta la squadra! Sei stato un ottimo compagno, forza!"
Di solito nel Motociclismo si dice che il compagno di squadra sia il tuo primo avversario, è il primo con cui ti confronti avendo la stessa moto, abbiamo visto anche compagni di squadra arrivare a mancarsi di rispetto se non peggio. In questo caso possiamo vedere un ottimo esempio di come dovrebbe essere. Certamente in molte situazioni, se due compagni sono in lotta per il titolo o ci sono troppi interessi di vario tipo in ballo, si vengono a creare situazioni spiacevoli, ma il rispetto ci dovrebbe essere sempre.
Tutto ciò non vuol togliere i meriti al nuovo Campione del Mondo Raffaele De Rosa. E' stata una stagione molto combattuta ed entrambi avrebbero meritato il titolo. Purtroppo non ci siamo potuti godere un bel duello tra i due contendenti nel finale, peccato...però onore al Campione del Mondo.
Troppo spesso si vede togliere dei meriti ai vincitori per episodi capitati agli avversari. Cosa sbagliatissima, tranne chiaramente nel caso in cui il vincitore sia responsabile di quanto accaduto al rivale. Non è questo il caso e la stessa cosa vale anche per gli altri titoli assegnati domenica.


Non è di certo colpa di Márquez se Rossi e Lorenzo sono caduti in gara, lui è stato bravo a rimanere in piedi ed a vincere la gara. Il titolo è meritatissimo, perché è stata una stagione difficile e, nonostante tutto, è arrivato a Motegi con 52 punti di vantaggio su Rossi e 66 su Lorenzo. In questi anni ha ottenuto risultati impensabili per un ragazzo di soli 23 anni e continuerà a migliorare con l'esperienza.
Anche Sofuoğlu non è minimamente responsabile della caduta di Krummenacher, il pilota turco è arrivato a Jerez con 42 punti di vantaggio ed ha già ampiamente dimostrato di essere il numero 1 che porta sulla carena. 
Quindi congratulazioni ai Campioni del Mondo ed onore ai rivali.
Complimenti anche a tutti i vincitori ed a coloro che sono saliti sul podio in questa domenica ricca di moto.

Superstock 1000
Raffaele De Rosa e l'Althea BMW Racing Team festeggiano il titolo
Maximilian Scheib festeggia la vittoria di gara
 Supersport

 Kenan Sofuoğlu ed il Kawasaki Puccetti Racing festeggiano il 5° titolo mondiale

Axel Bassani ed il San Carlo Team Italia festeggiano il titolo europeo
WorldSBK

Gara1: Chaz Davies, Tom Sykes, Jonathan Rea. Gara2: Davies, Rea, Sykes

Moto3
Enea Bastianini; Brad Binder; Hiroki Ono, che non avendo rispettato il regolamento è stato squalificato a favore di Nicolò Bulega
 Moto2
Thomas Luthi, Johann Zarco, Franco Morbidelli
MotoGP
Marc Márquez, Andrea Dovizioso, Maverick Viñales
Marc Márquez festeggia il 5° titolo

 

martedì 19 luglio 2016

ll Red Bull Ring è pericoloso?

The Red Bull Ring
La MotoGP in questi giorni sta girando sul nuovo circuito austriaco, inserito in calendario quest'anno: il Red Bull Ring. 
Il Red Bull Ring, precedentemente noto come Österreichring, è uno storico autodromo situato in Austria, nelle vicinanze di Spielberg bei Knittelfeld in Stiria. L'impianto, costruito nel 1969, è stato per lunghi anni inattivo. Dopo aver subito, negli anni novanta, un costoso rinnovamento; che ne aveva modificato il tracciato ed il nome, è stato riammodernato e ha ripreso l'attività dalla stagione motoristica 2011. Riaperto il 15 maggio 2011, conserva il disegno del tracciato introdotto nel 1996, quando l'autodromo fu rinominato A1-Rng. Nel 2016 il Red Bull Ring, così chiamato dal nome dello sponsor principale, torna ad ospitare un evento del Campionato del Mondo MotoGP, cosa che non accadeva dal 1997.

http://www.motogp.com/it/event/Austria

I dati del circuito:
lunghezza della pista: 4.318 km;
numero di curve: 9, 2 a sinistra e 7 a destra;
altitudine: 677 m sopra il livello del mare;
dislivello: 65 m;
massima pendenza in salita: 12 %;
massima pendenza in discesa: 9,3 %;
larghezza: 13 m;
rettilineo: 626 m;
numero di giri: 28 per la MotoGP, 25 per la Moto2 (2/3 di gara 16 giri) e 23 per la Moto3 (2/3 di gara 15 giri);
distanza totale: MotoGP 120,9 km, Moto2 108,0 km, Moto3 99,3 km.

https://www.facebook.com/officialcaseystoner/?fref=ts
Il circuito ospiterà il prossimo Gran Premio del Motomondiale; che si terrà, dopo la pausa estiva, dal 12 al 14 agosto. Tra i piloti che stanno provando il tracciato c'è anche Casey Stoner, che sui social network si è mostrato preoccupato riguardo la sicurezza della pista austriaca: "non molta via di fuga se ti schianti ad una stimata velocità di 340 km/h specialmente se è bagnato... ma ehi, questa è solo la mia opinione."
Il pensiero di tutti è tornato a quel tragico venerdì 3 giugno, in cui durante le prove libere del GP di Catalogna, condizioni simili hanno contribuito a provocare la morte di Luis Salom.
Si era parlato tanto di sicurezza dopo l'incidente, ma oggi i piloti si ritrovano a rischiare su un circuito che presenta evidenti carenze a livello di sicurezza. Come sempre si fanno grandi discorsi, ma alla fine non cambia mai nulla! Bisogna sempre aspettare che succeda qualcosa per prendere provvedimenti? 
Quella che si vede nelle immagini di Stoner è la curva 2; in cui tra l'altro, oltre alla via di fuga breve, si può notare l'assenza degli airfence. Bisogna ricordarsi che, anche se si tratta di test, si rischia la vita o di farsi male seriamente. 
Ci si chiede a questo punto: in base a cosa vengono omologati i circuiti? 
Il Red Bull Ring è stato pensato per la F1, ma le auto non hanno le stesse esigenze delle moto. Nelle auto il pilota resta protetto nell'abitacolo, nelle moto no! Inoltre nelle moto la guida è diversa, il punto di staccata è diverso e la via di fuga deve essere pensata per tutti i tipi di caduta che si possono verificare. 
Ma è evidente che, purtroppo, è da troppo tempo che chi organizza il campionato e molti di coloro che fanno parte dell'ambiente motoristico, pensano soprattutto al business e pochissimo, se non per nulla, alla sicurezza. 
Anche i piloti potrebbero impegnarsi di più, magari rifiutandosi di correre su tracciati poco sicuri; ma ci vorrebbero nomi di spicco o ancor meglio, dovrebbero far fronte comune...perché, come si dice: l'unione fa la forza! Inoltre i piloti sono i protagonisti del campionato, senza di loro non c'è lo spettacolo!

Lista delle licenze dei circuiti della FIA
Il sito del circuito:
https://www.projekt-spielberg.com/en/experiences-with-engine/tracks/the-red-bull-ring
Altre informazioni sul circuito:
https://it.wikipedia.org/wiki/Red_Bull_Ring



martedì 7 giugno 2016

Information about Luis Salom


Comunicato ufficiale del SAG Team dopo la profonda analisi della telemetria della moto di Luis Salom.
Dopo aver ricevuto i dati della telemetria ieri domenica 5 giugno dall'organizzazione, il team tecnico del SAG Team si è riunito immediatamente per chiarire personalmente ciò che è accaduto e poter comunicare in seguito cos'è successo esattamente a livello tecnico alla fatidica curva 12 del circuito di Catalunya. All'analisi globale della telemetria hanno partecipato il proprietario del team Edu Perales, il Team Manager della squadra Jordi Rubio, il capo meccanico di Luis Salom Bernat Bassa, il capo dei meccanici di Jesko Raffin Michael Ferger, il pilota di Moto2 Jesko Raffin ed il manager di Luis Salom Marco Rodrigo.Durante il corso delle FP2, Luis Salom effettua una prima uscita in pista e fa il suo giro veloce (1'48.608) prima di tornare ai box per un cambio di pneumatico posteriore della moto. Successivamente, Salom torna in pista e durante il giro di uscita dai box subisce l'incidente. In questo giro, Luis raggiunge il punto di riferimento di frenata 6 chilometri all'ora più lento del suo giro veloce, secondo la telemetria a causa di una minore accelerazione all'uscita della curva 11.  A causa di questa minor velocità frena 9 metri più tardi per mantenere una corretta velocità di percorrenza in curva. All'ingresso di questa curva c'è una irregolarità dell'asfalto conosciuta da tutti i piloti (buca). Il ritardo nella frenata ha fatto si che passando sopra la suddetta irregolarità Luis mantenesse il freno azionato, a differenza della maggior parte dei giri precedenti nei quali aveva già rilasciato il freno in questo punto. Questo aggiunto ad una velocità pari a quella del suo giro veloce delle FP2, ha causato uno stress sul pneumatico anteriore e una perdita di aderenza sull'irregolarità dell'asfalto. Questa perdita di aderenza ha causato la caduta con il tragico risultato che tutti conosciamo.Questi dati di telemetria forniti dall'organizzazione sono disponibili per qualsiasi tecnico qualificato che voglia rivederli. 

 

Messaggio della famiglia di Luis Salom. 
La famiglia di Luis Salom vuole ringraziare per le numerose dimostrazioni di affetto e solidarietà ricevute sia da parte dei suoi compagni in pista sia dai membri della sua squadra, del paddock, amici, sportivi e tifosi. Vuole anche ringraziare tutta la squadra medica ed il personale che ha assistito Luis da quando ha subito l'incidente e che ha fatto tutto il possibile per tenerlo con noi.
La famiglia chiede comprensione in un momento tanto duro e desidera che venga rispettata la sua privacy.
Nei prossimi giorni si comunicherà la data e l'ora del funerale, che si svolgerà a Palma di Maiorca, in modo che chiunque lo desideri possa salutare Luis.


Messaggio della famiglia di Luis Salom.
La famiglia di Luis Salom vuole comunicare che la camera ardente per dire addio a Luis si aprirà domani martedì 7 giugno, dalle ore 15.00 alle 21.00, nell'obitorio di Son Valentí, a Palma di Maiorca e che il funerale si officerá il prossimo mercoledì 8 giugno, alle ore 21.00, nella Cattedrale di Palma di Maiorca.
Ancora una volta, la famiglia, desidera ringraziare i colleghi di Luis nel Mondiale di Motociclismo, le autorità, i fans ed i mezzi di comunicazione per le loro manifestazioni di sostegno in questo momento difficile.


Aggiornamento:

Messaggio della Federazione Baleare di Motociclismo
A causa delle diverse informazioni apparse sui social network su possibili concentrazioni di moto ed in previsione della grande quantità di fans e seguaci di Luis Salom che parteciperanno, per espressa richiesta della Famiglia Salom Horrach si prega di seguire le seguenti linee guida di concentrazione moto di fronte alla Cattedrale, passando per l'autostrada.
Si abiliteranno come unico luogo di concentrazione e parcheggio delle moto, le corsie dell'autostrada di fronte al Parc de la Mar e Cattedrale direzione Porto Pi a partire dalle ore 19:30.
· Apertura delle porte della Cattedrale, ore 20:30
· Funerale ore 21:00
· 30 minuti dopo la fine del funerale, in presenza della Famiglia Salom Horrach in D'Alt Murada, si andrà in comitiva in direzione Porto Pi, per rendere omaggio a Luis Salom.
Si prega come valore di riferimento, per espressa richiesta della Famiglia Salom Horrach, di realizzare questa comitiva con il massimo rispetto e silenzio possibile.
La Famiglia Salom Horrach ringrazia tutti per la collaborazione perché questo omaggio avvenga secondo queste indicazioni.


Rinnoviamo le nostre più sentite condoglianze alla Famiglia Salom.
Un abrazo muy grande!

Fonti:
http://www.stopandgo.es/noticias/gp-info/posts/telemetry-data-information
https://www.facebook.com/luis.salomhorrach/?fref=ts

domenica 5 giugno 2016

Safety Commission obbligatoria per tutti i piloti di tutte le categorie!

Márquez ha rischiato di cadere. Da notare come in quella curva il cordolo fosse troppo alto
Visto quanto successo in questo weekend e tutte le polemiche susseguite, crediamo che l'unica cosa utile da fare in questa situazione sia proporre qualcosa per la sicurezza in pista.
L'idea che proponiamo sarebbe di rendere obbligatoria la Safety Commission per tutti i piloti di tutte le categorie che scendono in pista. Attualmente è facoltativa ed esclude le categorie Moto3 e Moto2. Tutti i piloti meritano di essere ascoltati, tutti i piloti rischiano la vita! Sentite questa intervista: https://www.facebook.com/mario.isoldi.31/videos/vb.100000710174342/1209398289093832/?type=3&theater,
è interessante la parte in cui Niccolò Antonelli spiega quanto la ghiaia sia troppo dura e si faccia fatica a fermarsi nella parte della curva 12 in cui lui cadde. Nonostante la giovane età Niccolò ha già le idee molto chiare. Questo chiaramente vale anche per altri piloti di Moto2 e Moto3. Quindi perché non sentirli? Hanno il diritto di esprimere la loro opinione ed a volte si dimostrano molto più maturi dei colleghi grandi.  
Perché rendere la Safety Commission obbligatoria? Semplicemente perché troppo importante! Ci sono ancora troppe carenze a livello di sicurezza. Imperdonabili!  
I piloti sono quelli che scendono in pista e si rendono conto dei rischi che possono correre, quindi vanno ascoltati! Se ritenuto poco sicuro, il tracciato va modificato! Subito e non dopo che sarà accaduto qualcosa di grave, come si vede troppo spesso. Inoltre le modifiche apportate a livello di sicurezza sono un vantaggio non solo per i piloti del mondiale, ma anche per tutti i piloti, aspiranti tali ed amatori che frequentano i circuiti. Quindi non può che essere una cosa positiva! 
Perché tutti i piloti e non solo qualcuno? Perché ribadiamo: tutti rischiano la vita! Inoltre tutti potrebbero avere una buona idea, far notare qualcosa che non va. 
Però alcuni di loro dovrebbero mettere da parte l'egoismo, il business, usare i media per qualcosa di utile. A tal proposito cito Lucio Cecchinello: "il problema è che talvolta alcuni piloti, pensano che il  Motociclismo sia uno sport individualistico e talvolta i piloti pensano un po' troppo a sé stessi e non pensano che, per esempio, partecipare alla Safety Commission in gruppo è un'attività che è doverosa. E' doverosa per la propria sicurezza, ma anche per la sicurezza di tutti gli altri. E' un lavoro, un contributo che potrebbero dare, quotidianamente a tutte le gare e costantemente per migliorare la sicurezza. Perché dobbiamo continuare a pensare che, ogni regola tecnica, anche che faremo in futuro, dovrà essere focalizzata sempre anche nel rispetto e nella salvaguardia della sicurezza.
Sappiamo già che qualcuno dirà che i costi per modificare i circuiti sono troppo alti o cose di questo genere, in parte è vero, ma se il circuito non è sicuro non si dovrebbe correre! Per quanto riguarda i soldi, bisognerebbe finirla con questa favola della riduzione dei costi, quando si sperperano in hospitality esagerate e francamente inutili, in eventi, in cambi di regolamento (cilindrate, motori contingentati,...) o altre cose che non hanno senso. Inoltre gran parte degli incassi del pubblico pagante dovrebbe andare a costituire un budget per questo tipo di interventi. Teoricamente una parte va già al circuito per il mantenimento, ma bisognerebbe aumentare il budget a favore della sicurezza
Inoltre, oltre ai piloti, ci dovrebbero essere persone competenti e realmente appassionate che facciano parte della Safety Commission e che si occupino degli aspetti che non riguardano i piloti. 
Deve cambiare qualcosa! Non possiamo continuare a piangere la scomparsa dei piloti e poi non fare mai nulla per cambiare le cose.
Insomma basta con le parole, passiamo ai fatti!



sabato 4 giugno 2016

La fredda analisi

Montmeló Circuit
Quanto accaduto al Montmeló, venerdì 3 giugno 2016, ci ricorda una triste realtà, che troppi dimenticano: nel Motociclismo si può morire!
Senza fare inutili sviolinate o i soliti commenti che escono in questi casi, andiamo subito ad analizzare la dinamica dell'incidente, avvenuto a 24:39 minuti dalla fine delle FP2. E' uscito un video su quanto successo, che non posteremo per rispetto alla famiglia a cui vanno le nostre più sentite condoglianze.
Però vogliamo fare un'analisi che aiuti in qualche modo a capire l'accaduto. Il video non è molto nitido, però si può intuire quanto successo. Nelle immagini di una telecamera posizionata un po' distante, si vede la curva 12. Ad un certo punto c'è una caduta, che sembrerebbe una delle tante scivolate che si vedono spesso. Non si vede l'innesco della caduta, ma moto e pilota già in terra. Si può notare però come la traiettoria fosse larga. Sembrerebbe quindi che non sia stata impostata correttamente o che il pilota non sia riuscito ad impostarla. Senza ulteriori immagini non si può capire la dinamica, ma una motivazione plausibile potrebbe essere un guasto tecnico, che sia un problema ai freni, un blocco dell'acceleratore, probabilmente non lo sapremo mai. 
Un breve rettilineo porta a quella curva, quindi la velocità era elevata, la cosa che si può notare è la moto che scivola dritta e colpisce gli air fence, con il pilota subito dietro che va, purtroppo ad impattare sulla moto ferma.


La modifica del layout, si correrà nella zona verde

In queste ore si sta parlando molto della sicurezza, come sempre in questi casi e come sempre troppo tardi. La cosa che tutti hanno notato è l'assenza della classica ghiaia, di solito presente nelle vie di fuga, in quel punto. Ghiaia che troviamo poco più in là. Come si può vedere da queste immagini di una vecchia caduta di Niccolò Antonelli: https://www.facebook.com/paola.terribile/videos/vb.100000435912321/1243144239043428/?type=3&theater 
Fortunatamente Niccolò uscì illeso da quella scivolata. Però la dinamica non fu la stessa. Antonelli scivolò in un altro punto, a velocità inferiore e come dice anche lui nel video: "sono andato contro le pareti, per fortuna sono riuscito a proteggermi un po' con le mani, però è stato un punto diverso. Lì invece, cavolo, non c'è la ghiaia e la moto così sicuramente non si ferma, poi una Moto2 pesa tanto quando scivola e fa fatica a rallentare". 
A questo punto tutti si stanno chiedendo: "perché la ghiaia non c'era e la sua presenza avrebbe effettivamente salvato Salom?" 
Forse. Sarebbe cambiata un po' la dinamica, probabilmente la moto sarebbe rimbalzata ed anche il pilota o data la velocità la moto sarebbe andata a sbattere contro le barriere e il pilota magari avrebbe rallentato a sufficienza per evitare l'impatto. Purtroppo non lo sapremo mai!
Il motivo per cui la ghiaia non ci fosse potrebbe essere legato ai soccorsi. In quel punto si può notare la porta di accesso che permette ai marchall di entrare in pista. Quella zona di asfalto potrebbe essere dedicata all'ambulanza, all'elicottero o a mezzi di rimozione veicoli. Ipotesi. Però sarebbe stato meglio pensare prima ai piloti ed alla loro sicurezza in caso di caduta.
Il circuito con tutte le info
A proposito di sicurezza, questo è quel che ha deciso la Safety Commission a seguito dell'incidente: "A Montmelò cambio di layout per il sabato di qualifiche.
A seguito del fatale incidente accorso a Luis Salom, per il sabato di prove e di qualifiche la Commissione Sicurezza ha apportato delle modifiche al tracciato.
Come concordato con la famiglia di Luis Salom, con i piloti, i team e la Commissione Sicurezza, è stato deciso che il GP di Catalogna proseguirà.
Alla riunione di tale commissione, avvenuta venerdì dopo il tragico incidente al pilota spagnolo e presenziata da Marc Márquez, Andrea Iannone, Pol Espargaro, Jack Miller, Bradley Smith, Alvaro Bautista, Aleix Espargaro, Andrea Dovizioso, Tito Rabat e Cal Crutchlow, è stato deciso di modificare la configurazione del circuito di Montmeló e cambiare il disegno della pista come previsto dalla gara di F1.
Questo layout è stato testato 2 anni fa dalla MotoGP, la curva 12, quella dell’incidente che è costato la vita a Salom, da curvone veloce diventa quindi una esse. Il lay out avrà effetto dal sabato di qualifiche.
I piloti si troveranno ad affrontare un nuovo tipo di configurazione e per questo il tempo delle prime libere della mattina è stato ampliato a 55 minuti per la Moto3 e un’ora per le classi superiori.
La FP3 della classe leggera prederà il via alle 8.40 ora locale."


Si era già parlato di modifiche al tracciato negli scorsi anni ma, come spiegato da Franco Uncini: "i piloti non lo avevano ritenuto abbastanza eccitante ed interessante, ma ora hanno capito che è meglio per la loro sicurezza".

Modifica al layout
Cambiare nel corso del weekend il layout di un circuito ci sembra una scelta azzardata. Ricordiamo che i piloti guidano d'istinto ed hanno già dati raccolti gli scorsi anni nei vari circuiti, hanno già lavorato un giorno sul vecchio layout, regolando gli assetti della moto, l'elettronica. Modificare il layout nel giorno di qualifica, in cui si va al limite per cercare il miglior tempo sembra più una mossa dettata dalla, seppur comprensibile, paura dovuta a quanto successo. Comunque la decisione è la loro, noi possiamo solo sperare in bene. 

Il programma modificato
Fonti: http://www.motogp.com 
Intervista Uncini BTSport2Live
Video Paola Terribile