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Il podio del Sachsenring |
Gara particolare al Sachsenring. Assenti Lorenzo e Pedrosa. Di Lorenzo avevamo già parlato
http://motofullimmersion.blogspot.it/2013/07/troppe-cadute.html, l'assenza di Pedrosa invece è stata una sorpresa. Il pilota Honda sabato (13/7) era stato protagonista di un brutto high side durante le FP3 ed aveva riportato una piccola lesione alla clavicola sinistra e alcuni sbalzi di pressione e dei battiti cardiaci. I controlli hanno solo confermato la frattura, ma per il resto si parla di sindrome vagale. La crisi vagale è causata da un
problema nella funzionalità del nervo vago che provoca una
riduzione della frequenza cardiaca e un calo di pressione (pressione bassa). Come conseguenza si ha una sincope, ovvero una perdita improvvisa e transitoria della coscienza con l’impossibilità di rimanere in piedi (provoca anche le vertigini). Lo svenimento avviene come conseguenza di una
stimolazione eccessiva del nervo vago,
provocata da fattori diversi. Possono per esempio influire le
emozioni,
come uno spavento, uno stato ansioso,
un dolore. Questi sintomi Pedrosa li aveva dopo la caduta e purtroppo si sono ripresentati prima del warm up. Dani era stato infatti dichiarato fit to race per provare nel wup, ma non è mai uscito dal motorhome. A lui la parola: "questa mattina ho superato la visita medica nella clinica del circuito e mi sentivo bene, mi faceva male la spalla però stavo bene. I dottori mi hanno dichiarato idoneo per poter salire in moto per il warm up. Però dopo, prima della sessione di prove, ho iniziato a sentirmi di nuovo un po' stordito e mi è di nuovo scesa la pressione. I dottori sono venuti sul mio camion della squadra per vedermi e abbiamo deciso insieme di non fare il wup. Sono tornato al mio motorhome per riposare, però ho continuato a sentirmi male, stordito. Più tardi sono venuti di nuovo a vedermi i medici e mi hanno informato del fatto che nel mio stato non mi consideravano idoneo per correre e che era meglio non correre oggi". Direi che i medici hanno fatto benissimo, visti i rischi che avrebbe preso Dani. Alcuni penseranno che Dani avrebbe dovuto correre, anche dopo aver visto Jorge correre in quelle condizioni ad Assen. Le situazioni erano molto diverse. Jorge si sentiva bene, sapeva di essere in grado di finire la gara e soprattutto era mentalmente lucido. Dani chiaramente non ne era sicuro, il suo problema principale era la sindrome vagale (che Jorge non aveva!) ed era molto più rischioso correre in quelle condizioni. Tra l'altro Suppo ha anche detto che Dani vedeva doppio! Vedremo se riuscirà a risolvere il problema e a scendere in pista a Laguna Seca il prossimo week end.
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Jorge Lorenzo: "guardando la MotoGP a casa" |
Il prossimo week end potrebbe ripresentarsi in pista anche Jorge Lorenzo. Meregalli (Team Director) annuncia: "siamo lieti che l'intervento chirurgico di Jorge è stato completato con successo ieri (13/7) e gli auguriamo una pronta guarigione. Non abbiamo preso alcuna decisione su quando tornerà a correre comunque porteremo i suoi ragazzi a Laguna per essere preparati per ogni evenienza". E' probabile che Lorenzo, vista l'assenza di Pedrosa e magari sentendosi un po' meglio, ci stia facendo un pensierino. Lui stesso aveva annunciato di voler tornare ad Indianapolis, ma non era ancora a conoscienza della decisione di Pedrosa. La decisione definitiva sarà presa nelle prossime ore. Vedremo.
La gara del Sachsenring, nonostante i grandi assenti, non è stata affatto noiosa, anzi! Già dai primi giri si son visti dei bei sorpassi.
Marc Márquez partiva dalla pole, ma alle prima curve perde la sua posizione ritrovandosi 4° dietro a Rossi, Bradl e Aleix Espargarò. Alla curva 12 Bradl sorpassa Rossi. A inizio 2° giro Bautista passa Crutchlow, andato un po' largo, portandosi in 5a posizione. Alla prima curva del terzo giro, Marc passa in terza posizione e a fine giro Bautista attacca Espargarò prendendo la 4a posizione e Crutchlow fa lo stesso. In questo momento in testa c'è sempre Stefan Bradl seguito da Rossi, Márquez, Bautista, Crutchlow, Espargarò, Smith, Dovizioso. All'ultima curva del 4° giro Crutchlow sorpassa Bautista ed è in 4a posizione. All'ultima curva del 5° giro Márquez sorpassa Rossi rubandogli la 2a posizione. Nel corso del 6° giro Valentino ha un'imbarcata e all'ultima curva Marc attacca Bradl e guadagna la testa della gara. Al 7° giro Smith passa in 7a posizione superando Espargarò. Nel frattempo Marc inizia a prendere un po' di vantaggio. A 22 giri dal termine il 93 è 1° seguito da Bradl, Rossi, Crutchlow, Bautista, Smith, Espargarò e Dovizioso. A fine giro Rossi sorpassa Bradl. All'ultima curva del 10° giro Crutchlow passa Bradl, che va largo. A -17 Dovi sorpassa Espargarò ed è 7°. Al 16° giro con un bel sorpasso Crutchlow ruba a Rossi la 2a posizione. Márquez è sempre in testa e gira in 1:22.066. A questo punto Cal punta Marc e inizia a recuperargli il gap girando anche in 1:22.094. Lo svantaggio, che si aggirava intorno ai 2 secondi, nei giri successivi scende fino ad 1.494 nel T3 a 4 giri dalla fine. Purtroppo per Crutchlow, Márquez gestisce bene il suo vantaggio (a -3 dalla fine 1.616, 1.623 al T1, 1.532 T2, 1.576 T3, 1.604 T4; sul traguardo il gap sarà di 1.559) e va a vincere la sua 4a gara consecutiva al Sachsenring (2010 in 125, 2011 e 2012 in Moto2). Il ventenne di Cervera conquista così anche la leadership del campionato. Supera infatti il suo compagno di squadra Pedrosa di soli 2 punti e Jorge Lorenzo di 11.


Marc: "Sono tranquillo perché so che questa vittoria è stata importante, è stata dura, è stata lottata, perché questo week end si è visto che era un po' critico, ma credo che abbiamo fatto un bel week end. Questa vittoria è sempre speciale, sempre importante, ma senza Dani e Jorge in pista è diverso, da qua gli mando tutta la forza del mondo, tanto a Jorge come a Dani, perché con loro in pista è più bello e anche lo spettacolo è migliore per i tifosi. Aspettiamo che tornino presto, a Laguna o la prossima gara, ma penso che abbiamo fatto una bellissima gara, 25 punti per il campionato, siamo primi. E' una cosa che non immaginavo ad inizio anno". Tu hai saputo sfruttare un'occasione fantastica, potrebbe essere un'occasione che a fine anno conterà moltissimo. Quindi anche questa è maturità, hai gestito la gara alla fine "sì, dai senza Jorge e senza Dani è diverso, ma certo che abbiamo fatto una gara molto bella, un ritmo molto forte e penso che alla fine dobbiamo essere contenti per i 25 punti. Prima della gara ero molto nervoso, perché sapevo che era un momento importante, sapevo che un'opportunità come questa non capita sempre. Ero molto nervoso, alla partenza ho peccato un po', però dopo mi sono rilassato e ho fatto una bellissima gara!". Adesso però sei uno dei favoriti del mondiale, ufficialmente con 8 gare e sei primo: "sì, alla fine sono 1° questo non possiamo negarlo, ma alla fine per me è lo stesso. Provo ad andare gara per gara, provo a dare il mio 100%. Adesso arriva Laguna che sarà un circuito difficile, perché non ci ho mai girato. Vediamo, ma sono contento di essere in questa situazione". Da metà gara tu facevi segnalare 2 secondi e mezzo, 3 di vantaggio e il miglior tempo sul giro, perché? Perché la moto era perfetta o per dare un colpo psicologico alla gara? "No, perché era ancora metà gara e un po' per l'esperienza del Mugello, dove mi sono rilassato troppo e sono caduto. Così ho provato a spingere come all'inizio, è un metodo per mantenere anche la concentrazione. Credo che abbiamo fatto la cosa giusta. Alla fine Cal era molto forte. Io pure potevo andare un po' più veloce, ma era troppo rischioso. E' stata una situazione un po' diversa da quelle che abbiamo avuto le prime gare, perché, con la MotoGP, non avevo mai provato ad andare primo e a gestire il vantaggio con il 2° pilota". Tu sei sempre stato seguito da Alzamora, che era un pilota completamente diverso da te, ma ti ha insegnato a guidare in modo completamente diverso da lui? "No, alla fine credo che Emilio mi abbia aiutato molto all'inizio. Anche adesso, perché per esempio questa gara all'inizio, prima di partire ero molto nervoso perché sapevo che era un'opportunità importante. Mi aiuta avere lui là che mi calma, che mi rilassa, che mi fa vedere un po' come può essere la gara. Penso che alla fine soprattutto all'inizio del mondiale, 2008, 2009, 2010 e anche l'anno scorso in Moto2 e anche quest'anno in Motogp, sia importante avere una persona con quell'esperienza". Cos'è successo in partenza? "Ero un po' troppo nervoso e ho lasciato la frizione troppo veloce e dopo non ho gestito bene la frizione alla fine, devo un po' migliorare. Quando c'erano anche Jorge e Dani ero un po' più teso, perché sapevo che se partivo male andavano via, ma ero pure un po' troppo rilassato". Si vede che il ragazzo ha ancora qualcosa da imparare, ma è incredibile la velocità con cui apprende e l'analisi che fa su se stesso.
Ha
fatto quello che doveva fare nel migliore dei modi (nonostante la consapevolezza di avere un'occasione d'oro, che può giocare brutti scherzi!) e senza cadute nel
corso del week end. In un fine settimana caratterizzato dalle numerosissime cadute! Ha anche riconosciuto che con Jorge e Dani in pista
la vittoria vale di più. Impeccabile!
Sul secondo gradino del podio è salito Cal Crutchlow, l'inglese è diventato un habitué del podio. Ha fatto una gara fantastica ed avrebbe anche meritato la vittoria, che prima o poi arriverà. Il suo risultato vale doppio anche per le condizioni in cui correva.
Direi che le foto postate da lui stesso (il 15/7) su Twitter dicono tutto.
Cal pensi che in perfette condizioni sarebbe stata una gara da poter vincere per te? "Sì!...No, penso che anche in queste condizioni fosse possibile vincere. Ho fatto del mio meglio. Avevo un piccolo ritardo da Marc che ha fatto una gara fantastica e anche Valentino. Sono contento soprattutto della battaglia con Valentino che ha dimostrato di essere ancora in corsa per il titolo.
Ringrazio tantissimo i tifosi italiani che comunque mi supportano
nonostante la battaglia con Rossi, alla fine ho cercato di prendere Marc
ma non ci sono riuscito. Sono comunque contento perché ho un altro
podio”.


Il terzo gradino del podio è stato occupato da Valentino Rossi. La gara del pilota di Tavullia è stata un po' opaca. Vale, per uno che ha ottenuto oggi il 180° podio della sua carriera, è maggiore la soddisfazione o la sensazione di aver perso un'occasione d'oro? "Mah...perso un'occasione d'oro, non ho pensato a quello sinceramente. Dipende dalle volte, stare sul podio è sempre bello, è sempre una grande soddisfazione, sono molto contento è il 3° podio della stagione. Però non sono soddisfatto al massimo perché mi aspettavo di fare una gara migliore, di andare più forte, di essere più competitivo. Già da stamattina abbiamo cominciato un po' a soffrire come grip dietro, soprattutto nelle curve lunghe. Secondo me potevamo fare qualcosa di più sulla moto, potevamo modificare delle cose per cercare il passo, però ieri ci abbiamo pensato e abbiamo deciso che potevo essere veloce anche così. I primi giri ho perso un po' di tempo con Bradl, dopo una grande partenza, non sono stato molto sveglio. Poi sono riuscito a tenere Marc li ad un secondo per 3,4,5 giri, ma poi ho cominciato a scivolare troppo e ho cominciato a fare tanta fatica. Ho cercato di resistere più possibile e di non perdere tanto, ma poi quando la gomma ha fatto un altro step, ho dovuto alzare mezzo secondo e poi mi ha preso anche Cal che secondo me ha fatto una grande gara, la seconda metà è andato veramente forte e non ce l'ho fatta neanche a stare con lui e quindi dopo ho rallentato. Comunque sono 16 punti importanti e soprattutto è un altro podio. Sappiamo che dobbiamo lavorare e abbiamo altre cose da provare, da mettere a posto e poi settimana prossima c'è Laguna e cercheremo di fare meglio". Dopo lo step in avanti, le sicurezze che ti hanno dato nel setting le prove dopo Barcellona e Aragon e poi la gara di Assen...c'è solo bisogno di qualcosa in più?: "sinceramente prima dovevo trovare qual era il mio setting giusto e adesso che ce l'ho bisognerà cercare di fare un altro step, cercare di metterlo a posto bene. Ad Assen ce l'abbiam fatta, invece qui abbiamo fatto un po' più di fatica. Mi dispiace, perché nelle prove ero sempre andato bene. Però per 5,6,7 giri riuscivo a tenere quel passo, infatti ce l'ho fatta anche oggi; dopo invece facevo più fatica". Quali modifiche dovevi fare per essere un po' più su e poi cosa ne pensi di questo ragazzo ventenne che è leader del mondiale? Non era successo neanche a te nell'anno del debutto tra i grandi: "sì, avevamo delle altre possibilità da provare, delle altre cose per cercare di salvaguardare un pochino di più la gomma. Ieri avevamo fatto dei test, erano andati piuttosto bene, però con questa configurazione mi trovamo meglio ero qualche decimo più veloce, quindi abbiamo deciso di rimanere così, ma poi oggi la temperatura è salita e quindi con la gomma morbida ero molto, molto in difficoltà. Sono convinto che se avessimo preso l'altra via avrei potuto essere più veloce fino alla fine. Però adesso lo sappiamo, è tutta esperienza. C'è un'altra gara fra 7 giorni quindi cercheremo di fare meglio. Márquez è speciale penso, nel senso che io al primo anno con la 500 avevo vinto 2 gare e lui ne ha già vinte 2, però io non ero mai stato così vicino in campionato, anche perché io le prime 3 gare mi sa che mi son steso tutte e 3 quindi...poi dopo sono andato in recupero. Però è veramente forte, oggi aveva un'occasione importante, perché sfortunatamente Jorge e Dani sono fuori; però l'ha sfruttata al 100%". Ma perché non l'hai presa quell'altra via li? "Sai durante il week end si devono fare delle scelte, quindi delle volte si fanno giuste, delle volte si fanno sbagliate". Stamattina nel wup hai fatto 2,3 giri belli, giravi in 22 basso. L'impressione è che in gara qualcosa non sia andato per il verso giusto. Dovresti pagare una cena a Crutchlow perché l'hai fermato 3 giri e ho l'impressione che andasse a prendere Márquez, cosa ne pensi? "Stamattina già mi scivolava un pochino, però con la temperatura più bassa ero un po' meno in difficoltà e oggi pomeriggio con la temperatura più alta ho sofferto un po' di più. Mi dispiace per Crutchlow, per avergli fatto perdere qualche giro, però se era davanti non gli facevo da tappo! Sapevo che Márquez era molto forte, perché è andato veramente fortissimo dal venerdì. Sarebbe stato difficile batterlo, però mi sarebbe piaciuto arrivargli più vicino".
In 4a posizione si è piazzato Stefan Bradl, bella gara anche la sua, però purtroppo come dice il Team Manager Lucio Cecchinello: "abbiamo visto che in tutto il week end eravamo un po' lenti nel T2, perdavamo 3 decimi. Credo che tutto quello che perdiamo, lo perdiamo soprattutto nel T2. Dovremo capire il perché e cercare di venire qui il prossimo anno mettendo a posto anche questo settore". Bello il rientro ai box di Bradl a cui Cecchinello chiede: "hai dato il massimo?" Bradl: "Sì" Lucio: "e allora va bene così, non ti preoccupare!"


5° Bautista, 6° Smith, 7° Andrea Dovizioso. Periodo difficile per lui, sempre più deluso di non poter combattere per le posizioni che contano: "non ci possiamo aspettare qualcosa di diverso in queste gare qua, nel senso che stiamo lavorando tanto, ma ancora la moto è simile, se non la stessa, di Malesia 2 nei test quest'inverno. Quindi non siamo troppo delusi, perché sappiamo che in questo momento il gap è questo. Infatti è una cosa che dico spesso, ma non è per cercare di giustificare la situazione, è la realtà e dobbiamo stare calmi, perché dobbiamo lavorare tutti insieme per capire come impostarci meglio. Lo dico soprattutto ai tifosi Ducati, che devono avere pazienza. Non si può risolvere questa situazione con i set up o con il week end, ci vuole qualcosa di diverso in tante situazioni. Purtroppo ci vuole più tempo di quello che mi aspettassi, ma ci sta anche questo, se analizzo bene la situazione è abbastanza normale e non è bello correre così, non è bello fare il week end così, non è bello per nessuno! Né il team che sta lavorando tanto, per le persone a casa, né per noi piloti e per i tifosi a casa. Quindi ci stiamo provando, ma non è il momento di poterci aspettare qualcosa di diverso". E' risolvibile questa situazione solamente con un telaio nuovo oppure ci vuole una nuova moto? "Assolutamente no, non è questione di nuova moto, un po' su tutto dobbiamo migliorare. Su certi aspetti magari siamo poco lontani, ma su altri tanto. Di conseguenza è il gap che abbiamo, poi non dobbiamo dimenticare contro chi combattiamo. Tra piloti e moto c'è un livello altissimo ed è difficile da recuperare. Però fino ad adesso non abbiamo recuperato niente, quindi ci vuole pazienza purtroppo, non si può entrare troppo nei dettagli, su tante cose che succedono internamente. Giustamente, ma ci vuole pazienza e bisogna essere realisti. Ho le mie idee, però sono un pilota, non sono un ingegnere, non pretendo di sapere certe cose, di dire bisogna fare questo e quest'altro. Io dò i miei feedback e posso dire la mia opinione su altre cose, su quello che vedo, che penso, come è giusto che sia, soprattutto con il rapporto che c'è. Con certe persone in Ducati mi trovo molto bene e secondo me si è instaurato da subito un buon rapporto e credo che funzionerà. Però questa non è una situazione che si può migliorare velocemente. E' un po' strano questo, perché, voi direte: siamo già a metà stagione! E' normale, ma sono cambiate tante cose in Ducati. I problemi ancora sono più o meno gli stessi da anni, ma sono cambiate tante cose; quindi c'è bisogno di tempo per impostarci. Finché non ci impostiamo meglio a 360 gradi, la moto non si può migliorare così, perché purtroppo il gap è abbastanza grande, ma si vede in tutte le gare, con tutti i piloti che ci passano sopra". La Suzuki si è presentata ad Aragon con un motore 4 cilindri, diverso da quello con cui aveva lasciato il mondiale e pare abbia fatto un tempo discreto. Tu pensi che ci vorrebbe anche per voi una situazione drastica così o qualcosa di diverso o non vuoi o puoi dir niente? "No, non ho problemi a parlar di queste cose. E' probabile, come no. Nel senso che non c'è un'idea e bisogna seguire quella, assolutamente. Ma prima di tutto, secondo me, bisogna impostarci meglio di come ci siamo impostati adesso su tutto, perché non basta. Competere contro Yamaha e Honda, soprattutto in questo momento, perché credo che Yamaha e Honda così competitive non siano mai state. Cioè, son sempre state le migliori, ma ci son stati un po' degli alti e bassi. Per il regolamento che c'è adesso e la situazione che abbiamo, credo che Yamaha e Honda siano all'apice e vanno veramente forte, con piloti fortissimi, quindi amplificano la bontà della moto. Però assolutamente bisogna essere aperti, tutti, per capire cosa bisogna fare. Credo che adesso, soprattutto ancora di più con l'arrivo dell'Audi, c'è la voglia di cambiare e un'apertura mentale con una spinta forte per fare tutto quello che si può fare per migliorare; ma sono arrivati da poco, sono cambiate delle persone da poco e non si può rivoluzionare tutto questo in 5 mesi. Prima c'è bisogno di capire, poi dopo entrare in azione, cambiare quello che sembra che bisogna cambiare, poi si vedrà. Purtroppo ci vuole tantissimo tempo, cosa che non abbiamo, diversamente non si può fare, purtroppo".

