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Riassunto della giornata |
26 giri, che sembravano non aver fine. Il Gp di Assen è stata senz'altro la gara più significativa della stagione, per molti motivi.
Il grande protagonista del week end è stato il Campione del Mondo Jorge Lorenzo. Come precedentemente raccontato http://motofullimmersion.blogspot.it/2013/06/frattura-per-lorenzo.html, il maiorchino è stato vittima di una brutta caduta nelle FP2 che gli ha provocato la frattura della clavicola sinistra, operata in tempi record a Barcellona per permettergli di rientrare ad Assen e tentare l'impresa. Ricevuto il via libera dei medici, Lorenzo ha potuto prender parte alla gara. Partito dalla 12esima posizione, ha subito recuperato (in un giro!) 7 posizioni giungendo sul gruppo di testa formato da Pedrosa, Márquez, Rossi e Crutchlow. A 23 giri dal termine ha sorpassato anche Crutchlow, prendendosi così la quarta posizione, che manterrà fino a 12 giri dalla fine (quando Cal lo sorpasserà). A quel punto, più che con gli avversari, ha dovuto combattere contro se stesso. Contro il dolore alla spalla sinistra e quel poco di forza che rimaneva alla destra, dato lo sforzo per proteggere l'altra. Jorge racconta così il suo incredibile week end: "giovedì, il mio errore non è stato vedere il pericolo reale della pista, che era messa male e con molte pozzanghere, era molto facile cadere. La mia ambizione non mi ha permesso di vedere bene il rischio. Sono tornato a sbagliare dopo un paio d'anni senza lesionarmi gravemente. Ma in nessun momento ho pensato a correre la gara, non era mai successo che un pilota avesse corso 48 ore dopo essersi rotto la clavicola, era impensabile immaginarlo. Mi faceva molto male prima di operarmi, però dopo mi faceva meno male. Mi sentivo più forte e li ho deciso. Prima di operarmi è chiaro che pensai, andiamo ad operarmi e vediamo che succede, senza scartare nulla, però con molto scetticismo. Però dopo l'intervento ho visto più chiaro che potevo provarci." Sulla visita medica a cui l'hanno sottoposto per scendere in pista dice: "sapevamo più o meno le prove che fanno fare ai piloti quando si ha una lesione come la mia. Prima ti fanno fare delle flessioni in piedi contro il muro, dopo altre flessioni in orizzontale e poi muovere il braccio. Così ieri notte (ven. 28/6) siamo stati un po' di tempo a provare per vedere come andava, e ho visto che potevo farlo, addirittura questa mattina mi sentivo un po' meglio. Dopo il warm up mi hanno fatto meno prove, ha aiutato anche il foglio dei tempi, e ci hanno dato l'ok.
Al mattino (sab. 29/6), quando mi sono svegliato mi faceva molto male, più di ieri. Dopo essere stato 8 ore dormendo in una posizione che, forse, non era adeguata per la clavicola, sempre ti alzi che ti fa male tutto il corpo. Dopo, quando ti scaldi ti senti meglio. Mi hanno infiltrato per fare il warm up, non tanto, per cui è stato più difficile. Per la gara mi hanno infiltrato di più e all'inizio stavo bene, ma poi per lo sforzo eccessivo ho abbassato molto il rendimento".
In molti gli hanno dato del pazzo, dell'incosciente, perché voleva correre, lui risponde così: "non sono stato pazzo, non sono una persona pazza e credo che non ci sia nessun pilota pazzo, al contrario penso che siamo persone molto sensibili, perché dobbiamo notare tutte le sensazioni che ci trasmette la moto per evitare la caduta, alcuni sono più o meno sensibili, però non persone pazze. Forse, quando siamo più giovani siamo un po' più incoscienti del rischio. Però a 26 anni, no. Avevo molto chiaro, chiarissimo, che se non mi fossi visto capace di correre, se la mia condizione fisica non mi avesse permesso di essere competitivo o avessi potuto mettere a rischio gli altri, non avrei corso la gara. Quando sono uscito nel warm up ho visto che avevo un buon ritmo e che potevo provarci. Se in gara mi fossi sentito male, con vertigini o senza forza per continuare, mi sarei fermato. Sicuro!" Alla domanda se questa sia stata la gara più dura della sua carriera, Jorge risponde senza pensare: sì, senza dubbio, supera quella delle caviglie della Cina (nel 2008 corse con le caviglie fratturate). Se fossi un corridore dei 100 metri o 1500, evidentemente non avrei potuto correre, però in moto interessa molto meno il fatto di avere le caviglie rotte, è più complicato correre con la clavicola rotta". Sulla gara dice: "quando ho visto che stavo andando bene e stavano passando i giri ed ero quinto, ero emozionato. Vedermi li durante molti giri dietro il primo gruppo e non perdere, addirittura in qualche momento recuperargli gap, mi emozionava, davvero. Non sapevo come avrebbe risposto il mio corpo, se fossi riuscito a durare tutta la gara. Però a partire dal settimo giro ho visto che il sovra sforzo della parte destra del corpo mi avrebbe fatto pagare a fine gara e così è successo. Il grande sforzo che dovevo fare con la mia parte destra del corpo, per non poter utilizzare la sinistra, mi ha lasciato senza forza per tenere un ritmo più costante nel
finale e poter, forse, lottare per la quarta posizione con Dani”. A proposito di Pedrosa: “pensavo che Dani fosse secondo, cercavo di guardare gli schermi del circuito però non lo potevo vedere bene. A meno due giri, ho visto che era quarto e la verità è che sono stato molto contento, perché per il campionato va molto meglio".
Riguardo al fatto che in queste circostanze tanto speciali, Dani non abbia saputo sfruttare l'occasione guadagnando solo due punti e che questo possa essere un colpo psicologico per lui, Lorenzo non è d'accordo: "non credo, può vincere perfettamente nella prossima gara, in Germania va molto bene, ha vinto molte volte li e se in qualche circuito Dani è pericoloso davvero, è quello".
A fine gara, tutta la squadra lo stava aspettando al box e quando è arrivato i suoi uomini gli hanno dedicato un'ovazione. "Non ho potuto evitare di mettermi a piangere, non sono una persona che piange molto ed è la prima volta che piango in sella ad una moto, neanche quando ho vinto il titolo l'ho fatto, però questa volta non ho potuto evitarlo, quando ho visto tutta la squadra applaudirmi, ancora di più e quando ho visto Ricky (Cardús, su caro amico) anche lui li applaudendo, di conseguenza ulteriormente (ride)”.
Il rientro ai box del Campione tra gli applausi di tutti: http://www.youtube.com/watch?v=lYkJijQCc2Q&feature=player_embedded
Erano lacrime di emozione, senza dubbio, di dolore e soprattutto stava "pensando che era impossibile correre questa gara, impossibile, ma l'ho fatto con la forza che uno ha dentro." Già "la forza che uno ha dentro". Di questi ragazzi, di Jorge in particolare, è impressionante proprio la mentalità. C'è chi dice che sembrano dei robot, personalmente, non sono mai stata d'accordo con questa definizione. La cosa bella è proprio che non sono delle macchine, sono umani! Come esseri umani possono sbagliare, ma anche fare cose apparentemente incredibili come quella che ha fatto Lorenzo sabato. E' impressionante anche il contrasto che c'è tra la loro fisicità e la potenza dei mezzi che guidano. Sono ragazzi normali che hanno lavorato, per anni, moltissimo su loro stessi e che riescono a superare dei limiti, che a noi, non atleti, sembra impossibile superare, ma che comunque ci possono ispirare e spingerci a migliorare.
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"Non so che dire, però dovevo provarci per questa grande squadra, per tutti quelli che mi appoggiano. Grazie una volta in più!" |
Erano lacrime di emozione, senza dubbio, di dolore e soprattutto stava "pensando che era impossibile correre questa gara, impossibile, ma l'ho fatto con la forza che uno ha dentro." Già "la forza che uno ha dentro". Di questi ragazzi, di Jorge in particolare, è impressionante proprio la mentalità. C'è chi dice che sembrano dei robot, personalmente, non sono mai stata d'accordo con questa definizione. La cosa bella è proprio che non sono delle macchine, sono umani! Come esseri umani possono sbagliare, ma anche fare cose apparentemente incredibili come quella che ha fatto Lorenzo sabato. E' impressionante anche il contrasto che c'è tra la loro fisicità e la potenza dei mezzi che guidano. Sono ragazzi normali che hanno lavorato, per anni, moltissimo su loro stessi e che riescono a superare dei limiti, che a noi, non atleti, sembra impossibile superare, ma che comunque ci possono ispirare e spingerci a migliorare.
A tal proposito, splendide le parole del padre di Jorge, Jose Manuel Lorenzo: "gli
sportivi ci emozionano perché rappresentano i valori che a tutti noi
piacerebbe avere, sono gli eroi del nostro tempo. Ieri Giorgio ci ha
dimostrato che sempre possiamo fare di più, che sempre possiamo dare di
più, che il limite è sempre più in là di
quello che pensiamo, che dobbiamo seguire lottando quando tutto è
contro. Ammiro mio figlio, la sua voglia di migliorare come sportivo e
come persona è enorme. Questa foto di sofferenza dietro la visiera del
casco dice tutto, ci dice tutto."
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La foto di fine gara a cui si riferisce suo padre |
Ai microfoni italiani, quando gli è stato dato dell'eroe, Lorenzo, ha regalato un pensiero meraviglioso: "l'eroe è una persona a cui alla
fine del mese costa mangiare. Io ho una vita molto bella e mi pagano
per questo, per fare queste cose!" http://www.video.mediaset.it/video/motogp/motogp/396919/-ho-fatto-il-mio-lavoro-.html
Jorge ci ha tentuto, inoltre, a ringraziare le persone che l'hanno aiutato a compiere l'impresa. "Voglio
ringraziare, per quello che hanno fatto per me, i medici che sono stati al
mio fianco; soprattutto il Dottor Rodríguez, la Dottoressa Carreras (HGC) e
il Dottor Zasa (Clinica Mobile). Potermi operare all'alba e stare tutta la notte al mio
fianco è qualcosa che non dimenticherò e che mi ha dato più forza e fiducia per
provarci. Grazie mille."
La visita medica del lunedì dopo gara non ha evidenziato problemi per il pilota Yamaha.
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"Oggi visita medica soddisfacente! Vi lascio una foto con Marc Cots e Anna Carreras, parte dei dottori che mi operarono. Oggi avevo una faccia migliore che giovedì notte." |
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106esima vittoria |
L'altro tema di giornata è stato il ritorno alla vittoria (gara in fuga da fine 5° giro) di Valentino Rossi. Che ci ha fatto aspettare un bel po' prima di farci risentire l'inno italiano sul podio, esattamente 2 anni, 8 mesi e 19 giorni (993 giorni). Che sarebbe tornato a vincere si sapeva, non si può mai sottovalutarlo. Che ci avrebbe messo un po' era prevedibile, dato che doveva riabituarsi alla Yamaha. Adesso bisognerà aspettare per vedere che cosa succederà. Il mondiale, con 51 punti di distacco e con piloti di questo livello è una mission impossible; però potrebbe vincere qualche altra gara. Di sicuro questa vittoria gli serviva per sbloccarsi, adesso vedremo. Dalle sue parole si nota un cambio di mentalità: "prima di questo week end sono sempre partito con la speranza di salire sul podio. Però dalla settimana scorsa ho pensato che non bisogna venire alle gare per salir sul podio, bisogna venire alle gare per provare a vincere sempre e poi dopo si vedrà. Forse anche perché mi sentivo meglio con la moto e quindi spero di poter stare a questo livello sempre. Poi ci saranno delle gare più facili, delle gare più difficili, i miei avversari sono fortissimi. Oggi Lorenzo ha corso con una clavicola rotta, se no sarebbe stato, sinceramente, molto difficile batterlo; però l'importante è stare li, l'importante è essere li tutti i turni di prove e dare fastidio, perché comunque ho ancora la velocità, ho ancora la concentrazione, la costanza per essere veloce fino alla fine".http://www.video.mediaset.it/video/motogp/motogp/396921/-una-gara-da-rivedere-.html
La testa è importantissima in questo sport, a volte anche più del fattore tecnico (che comunque è molto importante); dunque Valentino ha ritrovato la chiave per poter vincere. Alla domanda se sia più un discorso tecnico o anche un discorso mentale, risponde: "io penso che sia più un discorso tecnico, perché quando riesco a guidare bene, ci comincio anche a credere. Io sono sulla moto e nelle altre gare vedevo che non avevo il potenziale per potere vincere. Potevo fare delle belle gare, ma facevo fatica, mi mancava qualcosa. Da quando, ad Aragon, ho fatto il passo avanti, ho cominciato anche a crederci, una cosa tira l'altra". La forcella che ha provocato questa svolta tecnica dov'era? "Ci vuole un po' di tempo, perché io è da due anni che non ci sono sulla moto e quindi quando ci sono risalito ho fatto un po' fatica, perché Jorge usa un setting molto diverso dal mio. Quindi, piano piano, grazie alla mia squadra che è bravissima e anche agli ingegneri della Yamaha che hanno guardato i dati, che hanno cercato di capire, che hanno cercato di darmi quello che mi serviva, ci siamo arrivati. E' perché ci vuole tempo!"
Adesso ha un altro record da battere: "essere il più vecchio che vince nella MotoGP, l'età dovrebbe essere 37 anni, quindi devo correre altri 3 anni. Purtroppo nei 2 anni con la Ducati si doveva più vivere di momenti fortunati, a Le Mans è stato bagnato, solo per citare l'anno scorso. A Misano avevam provato e quindi siamo riusciti a sfruttare il momento. Quindi qui, secondo me, abbiam fatto un passo avanti come messa a punto e mi trovo meglio con la moto e quindi adesso sarebbe bello riuscire a rimanere li sempre tutti i week end. I miei avversari sono veramente forti, il livello è altissimo. Però stare li dà tutto un altro gusto, invece che stare là (dietro). Per vincere adesso è cambiato tanto rispetto a 10 anni fa, perché adesso bisogna sempre andare al 100% dal primo all'ultimo giro. Prima invece era un po' più strategia, però mi sono trovato bene". Sulla solita storia che nel team si copiano i setting del compagno di squadra dice: "io ho un modo di frenare diverso da Lorenzo e anche da Crutchlow e con questo setting mi sento bene quando freno così, invece prima ero sempre un po' in difficoltà". Poi risponde alle critiche, anche pesanti, ricevute: "quando le cose non vengono e i risultati vanno male mi dispiace, però allo stesso tempo, quando le cose vanno bene, io non penso a quello che diceva la gente, non me ne frega niente, io sono contento. Bisogna pensare alle cose positive quando si è contenti, non alle cose negative". http://www.video.mediaset.it/video/motogp/motogp/396994/rossi-vuole-un-nuovo-record.html
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"Resi un pò più deboli dal tempo MA FORTI nella volontà di continuare, di cercare, di trovare e NON CEDERE!" |
Adesso ha un altro record da battere: "essere il più vecchio che vince nella MotoGP, l'età dovrebbe essere 37 anni, quindi devo correre altri 3 anni. Purtroppo nei 2 anni con la Ducati si doveva più vivere di momenti fortunati, a Le Mans è stato bagnato, solo per citare l'anno scorso. A Misano avevam provato e quindi siamo riusciti a sfruttare il momento. Quindi qui, secondo me, abbiam fatto un passo avanti come messa a punto e mi trovo meglio con la moto e quindi adesso sarebbe bello riuscire a rimanere li sempre tutti i week end. I miei avversari sono veramente forti, il livello è altissimo. Però stare li dà tutto un altro gusto, invece che stare là (dietro). Per vincere adesso è cambiato tanto rispetto a 10 anni fa, perché adesso bisogna sempre andare al 100% dal primo all'ultimo giro. Prima invece era un po' più strategia, però mi sono trovato bene". Sulla solita storia che nel team si copiano i setting del compagno di squadra dice: "io ho un modo di frenare diverso da Lorenzo e anche da Crutchlow e con questo setting mi sento bene quando freno così, invece prima ero sempre un po' in difficoltà". Poi risponde alle critiche, anche pesanti, ricevute: "quando le cose non vengono e i risultati vanno male mi dispiace, però allo stesso tempo, quando le cose vanno bene, io non penso a quello che diceva la gente, non me ne frega niente, io sono contento. Bisogna pensare alle cose positive quando si è contenti, non alle cose negative". http://www.video.mediaset.it/video/motogp/motogp/396994/rossi-vuole-un-nuovo-record.html
http://blogs.repsol.com/web/competicion/marc_marquez/blogs/mas-puntos-y-experiencia
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http://www.video.mediaset.it/video/motogp/motogp/396731/marquez-imita-lorenzo.html |
Interessante, a proposito di Márquez l'opinione di Lucio Cecchinello (Team Manager del Team LCR Honda): "è giovane, ha una gran voglia di vincere, pensa sempre in positivo, non pensa mai di farsi male, è sempre ottimista. Quindi crede che tutto vada sempre bene, per cui è una caratteristica vincente questo tipo di mentalità. E' chiaro che qualche volta si prende qualche rischio di troppo a vederlo e quindi fa anche paura. Però, dall'altra parte, credo che il lavoro che sta facendo sottilmente la Honda sia quello di non creargli la pressione e poi deve comunque lasciarlo andare, non deve più di tanto frenarlo. Credo che se avrà quel pizzico di fortuna che accompagna i campioni, nel giro di qualche mese riuscirà a trovare un buon bilanciamento, un buon equilibrio e poi saranno dolori per tutti!". Tu da Team Manager Honda non pensi che sia un po' a rischio questa situazione, perché Pedrosa è leader del mondiale? "In effetti sì, più volte lo penso quando lo vedo fare dei sorpassi, anche in Catalunya, ha sfiorato Pedrosa, le ruote hanno fumato perché si sono toccate. Sicuramente in Honda sono un po' preoccupati, a volte, a vedere certe cose. Però è anche vero, che storicamente la Honda è sempre stata abbastanza neutra nel gestire queste cose. Neutra, che per certi versi può sembrare poco accorta, per altri invece è un grosso segnale di sportività".
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"Oggi visita medica col Dr. Mir. Tutto prosegue come dovrebbe.." |
Sul terzo gradino del podio è salito Cal Crutchlow. L'inglese, a parte qualche piccolo errore (su Pedrosa a -7 dalla fine, poi superato al 20° giro e su Márquez in un tentativo di sorpasso ad inizio ultimo giro), ha fatto una buona gara. Dimostrando, se ce ne fosse ancora bisogno, che meriterebbe una moto ufficiale. Il problema è: quale?! Nel frattempo ha ancora qualche problema con la sua Yamaha http://www.video.mediaset.it/video/motogp/motogp/396925/crutchlow-studia-il-46.html
Quarto al traguardo il leader del mondiale Dani Pedrosa che non è per niente soddisfatto del suo fine settimana: "tutto il week end non è andato molto bene per me, da giovedì non avevo un buon feeling però ho provato a fare del mio meglio oggi, fin da subito ho visto che chiudeva il davanti e scivolava dietro però sono restato li. Rossi stava facendo un ritmo abbastanza buono sono rimasto dietro, però alla fine non avevo il controllo della moto perché non avevo nessun grip ed è un po' strano già 2 volte con questa gomma non avevo il grip. Però peccato essere fuori dal podio e non aver fatto una buona gara".
Però tu quest'anno sembri diventato capace di difenderti bene, in un momento di difficoltà come oggi sei riuscito a limitare i danni. Potevi approfittare di più del guaio di Lorenzo, però sei riuscito a non fare un disastro, a non fare errori: "sinceramente oggi non è un buon giorno, non abbiamo fatto una bella gara. Sì, è vero che ho finito davanti a Lorenzo; però lui per me oggi ha fatto una gara strepitosa e così com'era fisicamente ha fatto qualcosa da tirarsi via il cappello!". I problemi di grip all'anteriore c'erano già prima della partenza, perché li hai visti nel warm up o sono nati dopo? "No, è strano. Nelle ultime 3 gare era sempre più o meno ok in qualifica, però dopo in gara chiudeva sempre il davanti dal primo giro e non so cosa ci sia. Ho provato a resistere solo che non avevo più gomma. Però, realmente, oggi non sono molto contento, perché potevamo approfittare un po' meglio della situazione e non è andata bene". http://www.video.mediaset.it/video/motogp/motogp/396927/pedrosa-4%C2%B0-posto-pesante.html
Sul suo blog torna sull'argomento: "fine settimana che, anche se è stato complicato, ci è servito per continuare ad accumulare punti nella classifica generale, e tra l'altro aumentare il distacco rispetto al secondo classificato. Questa è la parte positiva che voglio considerare dopo l'appuntamento di Assen.
La verità è che fin dall'inizio, da giovedì, ci abbiamo messo un po' a trovare la configurazione giusta, soprattutto a causa delle condizioni del tempo, che non erano sempre le stesse. In generale, se fin dal primo giorno riusciamo ad essere a posto, tutto è più semplice, ma se siamo un po' indietro, come ci è successo stavolta, c'è una difficoltà in più.
Nonostante tutto, la gara era cominciata abbastanza bene, anche se poco a poco mi sono accorto della mancanza di grip che non mi permetteva di essere così veloce come sentivo di poter essere. Arrivati alla seconda metà della gara, giro dopo giro sentivo di non poter mantenere il ritmo, e ho pensato che fosse meglio raccogliere punti che rischiare troppo, finire a terra e restare con uno zero in classifica.
Adesso bisogna pensare già al Sachsenring, un circuito in cui normalmente mi trovo bene, ma non possiamo andarci pensando a questo, i rivali sono molto forti. L'obiettivo adesso è vincere le due gare che ci mancano prima della pausa estiva, Germania e Laguna Seca, per aumentare ancora di più il distacco". http://blogs.repsol.com/web/competicion/dani_pedrosa/blogs/seguir-sumando
Parco chiuso http://www.video.mediaset.it/video/motogp/motogp/396918/-sensazione-incredibile-.html
Gara http://www.video.mediaset.it/video/motogp/full/396924/motogp-circuito-di-assen.html
Articolo in italiano e video intervista in spagnolo: http://www.gpone.com/2013070410731/Lorenzo-il-limite-Sempre-piu-in-la.html
Intervista radio spagnola in cui, tra le altre cose, dicono che Jorge ha ricevuto i complimenti anche da Puig (manager di Pedrosa): http://www.cadenaser.com/deportes/audios/jorge-lorenzo-larguero-carrera-assen-fue-increible/csrcsrpor/20130704csrcsrdep_1/Aes/
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